Argo (città moderna): differenze tra le versioni
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Quando nel 480 a.C., dopo il consiglio dell'istmo, alla vigilia dello scoppio della guerra persiana, ambasciatori della greci confederati contro la Persia vennero a chiedere l'aiuto di Argo<ref>Erodoto, ''storie'', VII,145</ref>, la Boulè argiva chiese una pace trentennale con Sparta ed il comando di almeno la metà dell'esercito per partecipare all'impresa<ref>Erodoto, ''storie'', VII,148,4</ref>. Era una richiesta non accoglibile che nascondeva l'incapacità della poleis a radunare un esercito efficace in quel periodo<ref>Erodoto, ''storie'', VII,149.</ref>.
Il mutamento sociale ad Argo è testimoniato dall'introduzione di una nuova tribù nella suddivisione del corpo cittadino:
Dal 474 a.C. al 470 a.C. sarà in Argo l'ateniese [[Temistocle]] che ostracizzato da Atene per le sue idee antispartane tenta da qui di organizzare una lega antispartana. La presenza del grande stratega e politico ateniese probabilmente favorì ulteriormente il processo di democratizzazione della città.
Il mutamento della politica estera ateniese sotto il dominio di [[Cimone]], con il concetto delle due sfere di influenza e la fine della ostilità verso Sparta, lascerà sconcertati gli argivi che infatti non parteciparono alla battaglia di Dipea a fianco degli Arcadi contro gli Spartani. Ciò favorì una ripresa del partito oligarchico nel 468 a.C. quando i figli degli aristocratici giunti alla maggiore età ripresero il controllo della città scacciando gran parte dei nuovi venuti che si rifugiarono a [[Tirinto]] conquistandola e poi furono definitivamente sconfitti. Nel 464 a.C. Argo non approfittò della debolezza spartana causata del terremoto e non scese in guerra a fianco dei [[Messeni]]
Ma il processo di democratizzazione era ormai avviato perché i giovani aristocratici erano cresciuti in una città diversa dal passato ed avevano ammirazione per la democratica, [[Atene]], nemica di Sparta ed anche perché stava crescendo una nuova generazione di meticci fra i vecchi e nuovi cittadini.
Il potere dell'assemblea (che raccoglieva tutti i cittadini adulti) continuò a crescere e le nuove magistrature (come gli artini<ref>Tucidide, ''La guerra del Peloponneso'', V,47,9</ref>) ridussero ulteriormente il potere regio fino alla sua scomparsa.
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