John Coltrane: differenze tra le versioni
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{{Artista musicale
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|tipo artista = strumentista
|nazione = Stati Uniti d'America
|genere =
|genere2 = Bebop
|genere3 = Hard bop
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{{Bio
|Nome =
|Cognome = Coltrane
|Sesso = M
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===Gli inizi===
Unico figlio di
Nel [[1943]] si
Nel [[1951]] l'orchestra si trasformò in un settetto e Coltrane passò nuovamente al sax tenore: con questa formazione registrò il primo pezzo a [[Detroit]] il [[1 marzo]].
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Nell'organizzare la sua musica non diceva nulla, non spiegava niente a nessuno, manteneva il segreto sulle strutture, sulle soluzioni armoniche, su tutto. Spesso dava le spalle al pubblico per inviare, non visto, segnali gestuali ai suoi. Oppure sussurrava loro all'orecchio.<br/>
La musica di Davis si offre all'ascolto come un oggetto sonoro liscio, perfetto, senza cuciture visibili, che non si può capire e smontare. Coltrane, al contrario, aveva una visione del mondo intrisa di irrazionale: divorava libri su qualunque argomento che non fosse scientifico, e talora anche libri di scienza, che comunque leggeva come se fossero libri sapienziali. Però in musica era concreto, pragmatico, materialista: di ogni nota, accordo, progressione, voleva sapere che cos'è, come si fa, come si chiama.<br />
Non sorprende che i due, a prima vista, non si siano amati. Queste incongruenze di carattere infastidirono tantissimo Coltrane, al punto che decise di andarsene. Intanto il quintetto di Davis aveva firmato impegni per l'autunno e Davis dovette quasi pregare Coltrane di tornare. Il [[26 ottobre]] [[1955]] il quintetto di Davis con Coltrane entrò in sala di incisione e incise per la [[Columbia Records|Columbia]] quattro pezzi, ''"Ah-Leu-Cha"'' ''"Two Bass Hit"'', ''"Little Melonae"'' e ''"Budo"'', usciti poi sparsi in vari
La sensazione di unità espressiva era dovuta sia alle ripetute prove sia all'affiatamento. Ogni pezzo era arrangiato con cura, ma l'arrangiamento è nascosto, spesso consiste di piccoli scintillanti tocchi isolati: una nota, un accordo del piano, un frammento melodico interpolato. Altri meccanismi sono più complessi, ma non meno nascosti al pubblico. In brani come ''"If I Were A Bell"'' e ''"I Could Write A Book"'', i solisti possono allungare a piacere l'ultimo giro armonico, e avvisano di ciò la ritmica usando come segnali d'avvertimento piccoli frammenti del tema, nascosti nell'assolo. Per far questo occorrono sicurezza e affiatamento assoluti. Una volta messi a punto e interiorizzati i meccanismi, essi dovevano poi suonare tutto d'un fiato, senza pensarci. Nelle sedute dell'[[11 maggio]] e del [[26 ottobre]] [[1956]], Davis fece suonare un'ora e mezza di musica di seguito, senza rifacimenti, come fosse una serata in club. Ne uscirono ben quattro dischi (''[[Cookin]]', [[Relaxin]]', [[Workin]]<nowiki>'</nowiki>'' e ''[[Steamin]]<nowiki>'</nowiki>'') di incantevole freschezza.<br />
In queste registrazioni si può notare la cura di Coltrane nell'esplorazione del giro armonico del brano: egli lo scavava, lo esplorava, lo sviscerava con foga, quasi con accanimento. Nelle prime incisioni il suo fraseggio è ancora tanto costruito con cura quanto banale. L'assolo in ''"Budo"'' è perfetto: mai una coda sciatta, una frase interrotta a mezz'aria. Una simile perfezione colpì l'attenzione di Miles Davis che cercava proprio questo. Il lungo assolo in ''"Oleo"'' è addirittura stupefacente: una continua, ininterrotta ghirlanda di frasi. In realtà, però, Coltrane aveva ben altro in mente: in un assolo come quello su ''"Woodyn' You"'', specie là dove il pianoforte tace lasciandolo indisturbato nelle sue ardite esplorazioni armoniche, egli non appare più intento a intrecciare ghirlande. Nel suo solismo inizia a fare capolino una nota lamentosa, sforzata, unghiuta, che contrasta in pieno con il solo di Davis. I primi ascoltatori ne furono sorpresi, e si divisero. Alcuni furono subito toccati dal timbro di Coltrane. Vi avvertivano una tensione, un'ansia di esprimere, un grido interiore, che travalicavano la corretta formalità delle frasi.
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