Tito Labieno: differenze tra le versioni
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Tito Labieno |
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|AnnoMorte = 45 a.C.
|Attività = generale
|Epoca = tarda repubblica romana (I secolo a.C.)
|Nazionalità = romano
|PostNazionalità =
|FineIncipit = fu un [[generale (storia romana)|generale]] della [[Repubblica romana]], tribuno della plebe e comandante di cavalleria, collaboratore prima e avversario poi di [[Gaio Giulio Cesare]]. Da non confondersi con lo storico di età augustea [[Tito Labieno (storico)|Tito Labieno]]
|Immagine = Medaglia-(1)-TITO-LABIENO.jpg
|Didascalia = Testa elmata di Tito Labieno - nel contorno “TITVS LABIENVS”
}}
Dopo aver rivestito la carica di tribuno della plebe nel [[63 a.C.]], Labieno fu legato di Cesare in [[Gallia]] e seppe mostrare le sue doti di abile comandante durante i conflitti contro le popolazioni [[Celti|celtiche]] dei Tigurini ([[58 a.C.]]), dei [[Treveri]] ([[54 a.C.]]) e dei Belgi ([[53 a.C.]]); si dimostrò particolarmente abile nel sedare una rivolta scoppiata nella regione di [[Lutezia]] nel [[52 a.C.]]▼
▲Labieno fu legato di Cesare in [[Gallia]] e seppe mostrare le sue doti di abile comandante durante i conflitti contro le popolazioni [[Celti|celtiche]] dei Tigurini ([[58 a.C.]]), dei [[Treveri]] ([[54 a.C.]]) e dei Belgi ([[53 a.C.]]); si dimostrò particolarmente abile nel sedare una rivolta scoppiata nella regione di [[Lutezia]] nel [[52 a.C.]]
Nel [[
Prima che Cesare attraversasse il [[Rubicone]], Labieno, pur essendo stato precedentemente il favorito del futuro dittatore (tanto da essere l'unico ''legatus'' ad essere citato per nome nel [[De Bello Gallico]], lasciò il suo esercito mentre era ancora in Gallia e si unì a [[Pompeo]] portando con sé circa 3.700 cavalieri gallici e germanici. Pompeo lo nominò comandante della cavalleria.
Dopo la sconfitta di Pompeo a [[battaglia di Farsalo|Farsalo]] nel [[48 a.C.]], fuggì
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