Lequile: differenze tra le versioni
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La cittadina di Lequile si estende lungo la vecchia via provinciale per Gallipoli. Vasto il territorio extraurbano, con la presenza di numerose masserie, oggi prevalentemente disabitate, tra cui si segnala la masseria ''Tramacere'', nei pressi dell'aereoporto militare della confinante Galatina, aerodromo le cui piste sono situate nel territorio del comune di Lequile.
[[Immagine:lequile_piazza.jpg|left]]Fulcro della vita sociale è la centrale '''Piazza San Vito''', sul quale si affaccia il palazzo sede del Comune.
La cittadina annovera numerose testimonianze architettoniche del barocco leccese, tra le quali spiccano il '''convento dei Francescani''' [[Immagine:lequile_convento_1.jpg|left]]tipico convento della riforma francescana costruito tra il 1613 e il 1619 ed adorno di pitture seicentesche. Nel suo interno spiccano il bel chiostro [[Immagine:lequile_chiostro.jpg|right]], l'adorno refettorio e la notevole biblioteca. [[Immagine:lequile_convento_2.jpg|left]] Non chiare le origini del convento: opera, secondo il Foscarini, di Fra' Silvestro da Lequile, mentre, secondo gli studi del 1982 di Padre Francesco Perrone, la costruzione sarebbe opera di uno sconosciuto architetto locale.
La '''Chiesa di San Nicola o del Redentore''' a croce greca che presenta un’ammirevole facciata seicentesca [[Immagine:lequile_san_nicola.jpg|left]], su cui si ergono un grande arco ed une cupola ottagonale rivestita di piastrelle maiolicate policrome. All'interno, l'altare maggiore, dedicato al Crocifìsso, è sormontato da un affresco risalente al 1692.
Riveste notevole interesse storico-artistico, in quanto importante testimonianza di architettura sacra del XVIII sec. Fu costruita sull'area di una precedente Chiesa (con l'aggiunta nei 1834 della navata trasversale e dell'abside), su disegni del 1723 di Mauro Manieri; fu terminata nel 1746 come afferma una larga iscrizione sulla facciata.
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