Gogna: differenze tra le versioni

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Successivamente la gogna si modifica in tavole di legno provviste di cerniera che formano fori attraverso i quali la testa e/o vari arti sono inseriti; le tavole sono poi bloccate insieme per trattenere il prigioniero.
 
Le gogne erano allestite nelle piazze di mercato e negli incroci per detenere criminali di poca importanza. Spesso un cartello era appeso al collo del malfattore, o nelle vicinanze, sul quale erano scritti il delitto e la pena. Queste punizioni generalmente finivano passate poche ore o qualche giorno. La gogna più comune restava comunque il ceppo: la vittima, imprigionata mani e piedi, veniva esposta in piazza alla folla, che ne faceva bersaglio delle proprie tensioni. Era comune che si prelevasse dai pozzi neri lo sterco per imbrattare capelli, naso, bocca, oppure che si lanciassero sassi, che si ustionasse il malcapitato o gli si procurassero lacerazioni poi ricoperte di sale, o gli si provvedesse a [[fare [[solletico]] ai piedi o ai fianchi.
 
Il più lontano cenno documentato fa apparire la gogna in Europa, nell'Utrecht Psalter, datandolo intorno all'[[820]] d.C. Nonostante l'uso della gogna sia stato abolito nel XIX secolo, in alcuni casi se ne è registrato ancora l'utilizzo, sino all'ultimo avvenuto nel [[1995]] a [[Panamá]].