Antonio Bassolino: differenze tra le versioni
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[[Image:Antonio Bassolino.jpg|thumb|right|200px|Antonio Bassolino]]
'''Antonio Bassolino''' ([[Afragola]], [[20 marzo]] [[1947]]) è un uomo [[politica|politico]] [[Italia|italiano]].
Porta avanti in maniera discontinua gli studi [[liceo classico|classici]] presso il liceo-ginnasio statale "[[Giuseppe Garibaldi]]" di [[Napoli]]. Non consegue la laurea. All'età di 17 anni entra nella federazione giovanile del [[Partito Comunista Italiano|Partito Comunista d'Italia]]. Nel [[1970]] viene eletto consigliere regionale nelle fila del Partito, da cui viene nominato segretario della federazione di [[Avellino]] nel [[1971]], carica che manterrà sino al [[1975]] per poi approdare, l'[[1976|anno seguente]], alla segreteria [[Campania|regionale]], incarico che deterrà sino al [[1983]]. Parallelamente si fa strada in [[Botteghe oscure]] e nel [[1972]] entra nel comitato centrale del partito. Nel [[1979]] assume il ruolo di dirigente nazionale e l'[[1980|anno successivo]] è nominato responsabile della commissione per il [[Mezzogiorno]] e in seguito di quella per il [[lavoro]].
Nel [[1987]] è eletto alla [[Camera dei deputati|Camera]] per il collegio di [[Catanzaro]], in quello che oramai è diventato [[Partito Comunista Italiano]], ed entra nella commissione bicamerale lavoro. Nel [[1990]] gli viene affidata la commissione [[mass media]]. Al [[congresso di Rimini]] svolge un ruolo di mediazione tra i sostenitori e gli avversari della transizione da [[Partito Comunista Italiano|PCI]] a [[Partito democratico della sinistra|PDS]].
Nel [[1992]] è rieletto [[deputato]] ed entra a fare parte della commissione [[parlamento|parlamentare]] [[commercio]] e [[turismo]].
Nel [[1993]] il Partito lo invia a [[Napoli]] come commissario della federazione, travolta dagli scandali di [[tangentopoli]]. Qui acquista la fama di 'duro', che lo accompagnerà durante il successivo percorso politico, e viene candidato a [[sindaco]]. Si trasferisce nel [[capoluogo]] campano, che non ha più abbandonato, e batte il principale avversario, [[Alessandra Mussolini]], al [[ballottaggio]].
Gli anni di Napoli sono quelli di maggiore popolarità. La sua maggioranza è la prima a portare a termine il mandato nella storia recente della città e nel [[1997]] viene rieletto con il 72.9% dei voti al primo turno. Nell'[[ottobre]] [[1998]] [[Massimo d'Alema]] lo mette a capo del [[Ministero del lavoro]], ma nel [[giugno]] [[1999]], poche settimane dopo l'omicidio di [[Massimo D'Antona]], suo consulente giuridico, Bassolino decide di abbandonare l'incarico per concentrarsi su Napoli. Nel [[2000]] abbandona palazzo San Giacomo e si candida alla presidenza della Regione Campania. Nonostante le polemiche per aver abbandonato Napoli al fine di tentare la scalata ai vertici della politica nazionale, che non si erano placate nonostante l'abbandono del dicastero, consegue la maggioranza(54.3%) e al suo posto nel [[comune]] di Napoli gli subentra il suo vice, Marone, rimasto in carica sino alle elezioni del [[2001]], vinte da [[Rosa Iervolino Russo]].
Ha ricevuto il premio "Gold star" dall'[[Associazione dei giornalisti europei]] per l'impegno politico e istituzionale profuso per la promozione [[turismo|turistica]] e [[cultura|culturale]] della città di Napoli.
Ha pubblicato i [[saggio|saggi]] "Mezzogiorno alla prova" ([[1980]]) e "La repubblica delle città" ([[1996]]) e ha svolto attività pubblicistica con un ''focus'' orientato soprattutto ai temi dell'occupazione e alla lotta alla criminalità organizzata, con particolare riferimento allo sviluppo socio-economico del Mezzogiorno.
Da presidente della giunta della Regione Campania, rieletto nella tornata elettorale del 3 e [[4 aprile]] [[2005]] con il 61,6% dei voti, ha promosso la [[metropolitana]] regionale e il nuovo grande scalo ferroviario di Afragola, sua città natale, dedicato all'[[alta velocità]]. Durante il primo e parte del secondo mandato di Bassolino, tuttavia, i debiti della Regione, prima di scarsa rilevanza, si sono quasi decuplicati, secondo le acquisizioni effettuate dalla [[Corte dei Conti]], la magistratura contabile italiana. Caratteristico il suo marcato accento napoletano, che contribuisce a destare un'immagine rassicurante e familiare nei suoi sostenitori.
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.antoniobassolino.it Sito personale, con blog]
* [http://www.presidente.campania.it Presidente Regione Campania]
[[categoria:biografie|Bassolino, Antonio]]
[[Categoria:Politici italiani|Bassolino, Antonio]]
[[Categoria:Deputati italiani|Bassolino, Antonio]]
[[categoria:Presidenti delle regioni italiane|Bassolino, Antonio]]
[[Categoria:Ministri della Repubblica Italiana|Bassolino, Antonio]]
[[Categoria:Democratici di Sinistra|Bassolino, Antonio]]
[[fr:Antonio Bassolino]]
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