Breda Ba.65: differenze tra le versioni

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==Il progetto==
Progettato dagli [[IngegneriIngegnere|ingegneri]] Antonio Parano e Giuseppe Panzeri era una un'evoluzione del [[Breda Ba.64]], monoplano da assalto espressione delle teorie sull'aviazione d'assalto (o da attacco al suolo, o da appoggio ravvicinato) di cui fu principale sostenitore il colonnello [[Amedeo Mecozzi]].
L’aereo manteneva le stesse caratteristiche del suo predecessore: [[monoplano]] ad [[ala (aeronautica)|ala]] bassa a sbalzo, struttura a traliccio in tubi di acciaio saldati, con rivestimento in lamiere di [[duralluminio]], tranne che per i bordi di uscita dell’ala rivestiti in tela. L’impennaggio era monoderiva con controventature. Il [[carrello d'atterraggio|carrello]] aveva le gambe anteriori retrattili in gondole subalari (che lasciavano parzialmente scoperti i pneumatici), mentre il ruotino posteriore era fisso. Il pilota disponeva di un abitacolo chiuso, dotato di cappottina vetrata scorrevole.
L’armamento era di 4 mitragliatrici installate nelle ali (notevole per gli standard italiani dell'epoca), più una brandeggiabile per l’osservatore nella versione biposto. Disponeva di un vano bombe interno e attacchi subalari. Queste caratteristiche che lo rendevano, al momento del primo volo ([[1935]]) un velivolo decisamente all'avanguardia.