Giuseppe Garibaldi: differenze tra le versioni
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Si era auto-esiliato nell'Italia che egli aveva costruito perché il regno d'Italia lo aveva preferito in disparte. Morì a [[Caprera]] il [[2 giugno]] [[1882]], con lo sguardo rivolto intenzionalmente verso la [[Corsica]]. Nel testamento, una copia del quale è esposta nella casa-museo sull'isola di [[Caprera]], Garibaldi chiedeva espressamente la [[cremazione]] delle proprie spoglie. Desiderio disatteso dalla famiglia, pare pressata da [[Francesco Crispi]], che preferì, addirittura, farlo [[imbalsamazione|imbalsamare]]. Attualmente la salma giace a Caprera in un sepolcro chiuso da una massiccia pietra grezza di granito. Sembra che negli [[anni 1930|anni '30]] sia stata effettuata una ricognizione della salma, che sarebbe stata trovata in perfetto stato di conservazione{{citazione necessaria}}.
{{quote|Siccome negli ultimi momenti della creatura umana, il prete, profittando dello stato spossato in cui si trova il moribondo, e della confusione che sovente vi succede, s'inoltra, e mettendo in opera ogni turpe stratagemma, propaga coll'[[impostura]] in cui è maestro, che il defunto compì, pentendosi delle sue credenze passate, ai doveri di cattolico: in conseguenza io dichiaro, che trovandomi in piena [[ragione]] oggi, non voglio accettare, in nessun tempo, il ministero odioso, disprezzevole e scellerato d'un prete, che considero atroce nemico del genere umano e dell'Italia in particolare. E che solo in stato di pazzia o di ben crassa ignoranza, io credo possa un [[individuo]] raccomandarsi ad un discendente di [[Tomás de Torquemada|Torquemada]]}}
[[File:Garibaldi2.jpg|thumb|right|200px|Garibaldi in Francia era soprannominato "Il leone della libertà"]]
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