Discussione:Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari: differenze tra le versioni
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:io procederei per punti. Un buon inizio potrebbe essere l'aggiunta di un paragrafo che descriva la procedura. --[[Utente:Ignlig|<span style="color:navy">ignis <small>(aka Ignlig)</small></span>]] <small>[[Discussioni utente:Ignlig|<span style="color:red">Fammi un fischio</span>]]</small> 09:01, 27 nov 2009 (CET)
== DESCRIZIONE DELLA PROCEDURA ==
Cari ignis, serendip e veneziano, come richiesto ecco tre paragrafi che descrivono sinteticamente la procedura. Una volta inseriti nel testo potremo passare a rivedere altri aspetti della voce. Cordiali saluti a tutti, Marco
La desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari (in inglese eye movement desensitization and reprocessing da cui l'acronimo EMDR), è un metodo clinico da poco utilizzato (la prima pubblicazione scientifica risale al 1989) in alcune forme di psicoterapia; dopo essere stato applicato preliminarmente nel trattamento del disturbo post traumatico da stress (PTSD, post traumatic stress disorder) è ora frequentemente utilizzato nella cura di questo disordine. Ultimamente la ricerca clinica si è estesa all'applicazione dell'EMDR a disturbi psicopatologici diversi dal PTSD, sviluppo in merito al quale la comunità scientifica deve ancora confermare a pieno l’efficacia.
EMDR è un approccio psicoterapeutico basato sul modello di elaborazione adattiva dell’informazione (Adaptive Information Processing) ed è rivolto alle esperienze traumatiche che possono contribuire allo sviluppo di disordini come il PTSD. L’EMDR si focalizza sull'elaborazione patologica dei ricordi traumatici e sulle sue conseguenze come per esempio l’evitare situazioni che possano essere collegate ad essi. Il trattamento è complesso e consiste di 8 fasi. Una delle componenti maggiormente caratteristiche di questa tecnica è la stimolazione bilaterale alternata come ad esempio i movimenti oculari o il tapping. Durante le fasi di rielaborazione il paziente si focalizza sul ricordo traumatico mentre viene somministrata la stimolazione bilaterale che genera principalmente cambiamenti più adattivi nei ricordi, nuove associazioni e una progressiva desensibilizzazione e modifica della prospettiva cognitiva rispetto all’evento traumatico.
L’EMDR è stato strutturato nel 1989 da Francine Shapiro. Il modello di elaborazione adattiva dell’informazione si basa sul concetto che alcuni disturbi mentali siano il risultato di informazioni immagazzinate in modo non funzionale nelle reti mnesiche a causa di un’elaborazione incompleta dell’esperienza traumatica. La natura non funzionale dei ricordi che contribuiscono alla patologia deriva dal modo in cui vengono memorizzati: l’informazione relativa all’evento traumatico è statica, non adeguatamente elaborata e rimane cristallizzata al momento in cui il trauma è stato vissuto.
Alla base della metodologia dell'EMDR si postula l'esistenza di un sistema innato in tutte le persone, fisiologicamente orientato ad elaborare le informazioni in un'ottica di autoregolazione degli stimoli emozionalmente rilevanti. Bisogna quindi esplorare la storia personale del paziente per poter applicare l’EMDR sui ricordi delle esperienze traumatiche o particolarmente stressanti che possono aver contribuito allo sviluppo di disturbi, alle problematiche ad essi relative ed ai sintomi correlati.
Marco Pagani--[[Speciale:Contributi/150.146.54.90|150.146.54.90]] ([[User talk:150.146.54.90|msg]]) 09:06, 14 dic 2009 (CET)
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