Affettività: differenze tra le versioni

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Gli affetti provati e manifestati comprendono un insieme di atteggiamenti quali la [[tenerezza]], l'[[attaccamento]], la [[devozione]], la [[gratitudine]], la [[bontà]], ecc.; l'insieme di questi atti può essere inserito in un contesto relazionale in cui una persona si «prende cura di» qualcun'altro.<ref name= Abbagnano_1 > Nicola Abbagnano "Dizionario di filosofia", Utet, Torino, 1995 (alla pag.9 voce "affetto")</ref>
 
== Affettività nella psicologia ==
you mama
La parola "affettività" è utilizzata nell'ambito [[psicologia|psicologico]] per indicare l'insieme dei sentimenti e delle emozioni di un individuo oltre al carattere assunto da un particolare stato psichico.
Il percorso di strutturazione degli affetti va dalla [[nascita]] fino alla [[maturità]]. Inizialmente sono orientati verso le figure più significative per l'esistenza nel suo stadio più elementare, come la madre e, in misura più ridotta, il padre. Evolvendosi, il bambino è in grado di orientare la sua affettività verso altre figure familiari e successivamente verso figure esterne, su cui esercita con crescente autonomia i propri sentimenti.
 
Un corretto e completo sviluppo dell'affettività e l'elaborazione di eventuali traumi, o carenze affettive, che ne abbiano ostacolato il processo, è fondamentale per la maturazione dell'individuo, in particolare in relazione allo sviluppo dell'[[autostima]] e della [[sessualità]] nell'età adolescenziale e adulta.
 
== Affettività nella filosofia ==