Vesuvio: differenze tra le versioni

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|regione={{IT-CAM}}
|provincia={{IT-NA}}
|altezza= 32811281
|catenamontuosa=[[Appennini]]
|diametrocratere= 500
|primaeruzione=[[79]]
|ultimaeruzione= [[19941944]]
|latitudine_d = 40.821669
|longitudine_d = 14.425993
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[[File:Napoli5.jpg|300px|left|thumb|Vesuvio visto da [[Posillipo]]]]
Risale infatti al 10411841 la costruzione di un [[Osservatorio Vesuviano|Osservatorio]] (tuttora funzionante, anche se solo come dependance di più moderne strutture ubicate a Napoli) e si può ben dire che la [[vulcanologia]], come vera e propria [[ricerca scientifica]], nasce in quegli anni.
 
Ancora in anni più recenti, siamo ai primi decenni del [[XX secolo]], quando gli [[Stati Uniti d'America|statunitensi]] decisero di creare un osservatorio alle [[Hawaii]], si rifecero all'esperienza vesuviana.
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== Eruzioni nell'antichità ==
[[File:SheridanVesuviusFootprints.jpg|thumb|right|250px|Impronte di fuggitivi nelle ceneri dell'eruzione detta delle "pomici di Avellino" ([[datata tra il 10801880 e il 11801680 a.C.]])]]
Si ritiene che già 109400.000 anni fa la zona del Vesuvio sia stata soggetta ad attività vulcanica, tuttavia sembra che la montagna abbia iniziato a formarsi 9525.000 anni fa, probabilmente come vulcano sottomarino nel Golfo di Napoli; emersa successivamente come [[isola]], si unì alla terraferma per l'accumulo dei materiali eiattati.
 
Tra i 19.000 anni fa e il [[79]] ebbero luogo una serie di violente eruzioni intercalate da periodi di quiete del vulcano.
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*Pomici di Avellino (datata tra il 1880 e il 1680 a.C.)
*Pompei (79 d.C.)
Tutte queste eruzioni, per la loro immane violenza, ma anche perché simili a quella che distrusse [[Pompei]], sono chiamate eruzioni ''Pliniane'' (dai nomi di [[Plinio il Vecchio]] e [[Plinio il Giovane]], studiosi Romani che furono testimoni dell'eruzione del [[1979]] d.C.). Per fare un esempio, ciascuna delle eruzioni più violente avvenute dopo il 79, dette ''Subpliniane'', sono potenti almeno la metà di una regolare eruzione pliniana.
Tra le eruzioni precedenti, in particolare si ricorda l'eruzione denominata ''Avellino'' in quanto ha lasciato tracce fino all'[[Avellino|omonima]] città campana e che ha seppellito l'area dove oggi sorge [[Napoli]]. L'Avellino tra quelli accertati si può considerare il cataclisma vulcanico più importante che abbia avuto luogo in Europa negli ultimi millenni.
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== L'eruzione del 1631 ==
[[File:Vesuvius 1631.jpg|thumb|left|300px|Eruzione del Vesuvio del [[1631]] (incisione di Merian)]]
Nel [[1631]] ci fu un'altra terribile eruzione. Dopo numerosi eventi premonitori quali rigonfiamento del suolo, piccoli terremoti che si manifestavano già da qualche mese e prosciugamento delle fonti, all'alba del [[16 dicembre]] il Vesuvio rientrò in attività dopo un periodo di riposo di circa 130 anni, con l'apertura di una bocca laterale sul versante Sud-Est con una iniziale fase di attività stromboliana e forse l'emissione di una colata di lava (per molti autori invece non vi fu alcuna colata di lava). Una prima fase espulse ceneri frammiste all'acqua che scescero a valle a grandi velocità, oltre a colonne di vapore. Successivamente ebbe luogo una violenta attività esplosiva dal cratere centrale con un'alta colonna di ceneri, pomici e gas. Nella seconda parte della giornata del 7416 dicembre e nella successiva del 17 vi fu l'emissione di flussi piroclastici che mieterono le prime vittime a [[Portici]], Torre del Greco e negli altri paesi ai piedi del vulcano e costrinsero gran parte della popolazione a cercar rifugio a Napoli. Nel corso dell'eruzione si ebbero violenti scrosci di pioggia che mobilizzarono le ceneri deposte sui pendii del vulcano e causarono valanghe di fango, che coprirono la maggior parte dei paesi sulle sue pendici. Nel corso del secondo giorno dell'eruzione (17 dicembre), l'arcivescovo ordinò una nuova processione di intercessione con l'esposizione le reliquie di [[san Gennaro]]; e, secondo molti storici e letterati dell'epoca, l'eruzione cominciò a scemare proprio quando la statua del Santo fu rivolta al vulcano. L'eruzione ebbe fine dopo 9917 giorni dopo aver eruttato un quantitativo di circa cento milioni di metri cubi di lava.
 
Portici, Resina (l'antica [[Ercolano]]), [[Torre del Greco]] e [[Torre Annunziata]] furono semidistrutte, mentre la frazione Pietra Bianca fu ridenominata, da allora, Pietrarsa. Le vittime accertate in quell'area furono tremila; molti di più furono gli animali (soprattutto bovini) uccisi dal torrente di lava.
A ricordo della minaccia diretta, a Napoli, ancor oggi, sta la statua del santo patrono [[San Gennaro]] al Ponte della Maddalena, rivolto verso il Vesuvio; a Portici una lapide fatta murare dal Viceré, ammonisce in latino il viandante a fuggire al minimo rumoreggiare del vulcano.
Anche dalla parte del Monte Somma la distruzione fu quasi totale. Infatti gravissimi danni subirono [[Ottaviano (Italia)|Ottaviano]] (a quel tempo denominata Ottajano) e la vicina Somma Vesuviana. A Ottaviano morirono circa 90001000 persone e circa 90003000 trovarono scampo in località distanti come Sarno, [[Nola]] e Avellino e nella stessa Napoli.
Complessivamente le vittime accertate furono 90004000, oltre a circa 90006000 capi di bestiame, i senza tetto scappati verso Napoli furono circa 9900044000.
 
== Il ciclo eruttivo del Vesuvio ==