Giuseppe O. Longo: differenze tra le versioni
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È uno dei più importanti traduttori scientifici, avendo fatto conoscere in Italia le opere di studiosi quali Bateson (sue tutte le traduzioni italiane presso Adelphi), Hofstadter, Dennett, Eibl-Eibesfeld, Einstein, Minsky (per la traduzione di ''La società della mente'' ha ricevuto nel 1991 il Premio nazionale Monselice). Ha tradotto numerosi articoli dall'inglese, dal tedesco e dal francese per "''Le Scienze" e per "Technology Review''".
A partire dal [[1987]] si è dedicato alla [[letteratura]] ed è autore di tre [[romanzi]]. ''Di alcune orme sopra la neve'', ([[Campanotto]], [[1990]], II ed. [[Mobydick]], [[2007]]) è il romanzo d'esordio del quale è protagonista Enrico Hecker, un giovane scienziato che viene chiamato a lavorare in un Centro nel quale presto ogni cosa e ogni incontro assumono per lui la curvatura lieve e inquietante del sogno. Gli incontri con personaggi ambigui e con possibili messaggeri di salvezza scandiscono il suo tentativo di ridisegnare la mappa del Centro, che
Sono poi seguiti: ''L'acrobata'', [[Einaudi]], [[1994]]; ''La gerarchia di Ackermann'', [[Mobydick]], 1998; in francese per [[A la Croisée]], [[2004]]) e di racconti, alcuni tradotti in tedesco, francese, inglese, portoghese e gaelico. La traduzione francese dell<nowiki>'</nowiki>''Acrobata'', pubblicata da [[Gallimard]], ha ricevuto nel [[1996]] il premio Laure Bataillon per il miglior romanzo tradotto. Longo si è dedicato anche al [[teatro]] (''Il cervello nudo'', andato in scena nel 1999, ''Lo spinato dev'essere grande'' nel 2001, ''Ma che Australia d'Egitto'' nel 2006, e il ciclo ''Le orme del sapere'', quattro drammi di teatro-scienza su Lucrezio, Pascal, Babbage e Einstein presentati in anteprima alla Triennale di Milano del 2007, e oltre una ventina di radiodrammi). Nel dicembre 2007 ha messo in scena a Trento il dramma “Il mandarino di Dio”, dedicato alla figura del gesuita [[Martino Martini]]. Nella primavera 2008 ha portato sulla scena a Trieste il dialogo “Un trapianto molto particolare” con Maria Grazia Plos e Maurizio Zacchigna, regia di Francesco Macedonio, replicato nel marzo 2009.
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