L'uomo del giorno dopo: differenze tra le versioni

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Del protagonista non sapremo mai il nome: egli vive ed entra nel mito semplicemente come il "portalettere" (''The Postman'').
Tempo dopo egli stesso confesserà, in un momento di rabbia e sconforto, proprio alla donna che da lui ha voluto un figlio: ''"Ho solo strappato una vecchia uniforme ad uno scheletro. Ho finto di essere postino per poter mangiare!".''
Il solitario portalettere tuttavia ha ormai messo in moto, suo malgrado, un meccanismo rimasto sepolto nell'anima collettiva dei sopravvissuti. Posta uguale comunicazioni uguale [[civiltà]]. Quando non se l'era sentita di disilludere il giovane e sognante Ford, lo aveva nominato postino degli Stati Uniti, per scoprire tempo dopo che l'idea era stata altamente contagiosa e che un corpo regolare di postini stile [[Pony Express]] si era formato. Ragazzi ancora minorenni che rischiano la vita per portare a cavallo lettere - di congiunti forse morti da anni -, da una parte all'altra della vasta regione.
 
Ben presto le implicazioni tuttavia risultano chiare al sanguinario generale Bethlehem, [[signore della guerra]] pericoloso (e colto al punto di citare [[William Shakespeare|Shakespeare]]), che vede il suo piccolo impero in pericolo a causa della rinascente civiltà, dichiarando una spietata guerra ai corrieri. Il Portalettere - che ha sempre rifiutato la violenza - cede e, sciolto il rinato servizio postale, fugge. Ma nessuno può davvero sfuggire al proprio destino... Fino all'inevitabile confronto finale dove, nella cornice delle colline, si ritrovano schierati due opposti fronti di uomini a cavallo, pronti per la battaglia, come nordisti e sudisti durante la [[Guerra civile americana|guerra di secessione]].