In the Court of the Crimson King: differenze tra le versioni
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'''''In the Court of the Crimson King (an observation by King Crimson)''''' ([[Island Records]], [[1969]]) è il primo album dei [[King Crimson]], gruppo [[Gran Bretagna|britannico]] di [[rock progressivo]].<br><br>
Il gruppo iniziò a registrarlo il 21 luglio 1969, poche ore dopo il primo sbarco dell'uomo sulla Luna: la notizia dello storico avvenimento era stata annunciata, la notte precedente, dal [[bassista]] e [[cantante]] del gruppo [[Greg Lake]] al microfono del Marquee Club di [[Londra]] subito prima del concerto della band <ref>Tutti i riferimenti storici del presente articolo, salvo ove indicato, hanno per fonte la biografia di Sid Smith «In The Court Of King Crimson» (© Helter Skelter Publishing, 2000)</ref>.<br> I King Crimson avevano già tentato di registrare in studio il loro repertorio per ben due volte quello stesso anno, senza però mai rimanere soddisfatti dei risultati: le sedute in questione erano state perciò entrambe abbandonate anzitempo. Nel frattempo il gruppo aveva già conquistato una relativa notorietà fra stampa, pubblico e addetti ai lavori, con numerosi concerti prevalentemente nell'area Londinese; non ultima, appena tre settimane prima, la decisiva apparizione come supporto al concerto dei [[Rolling Stones]] in onore di [[Brian Jones]] a [[Hyde Park]], Londra.<br>
Dunque la band che quel 21 luglio varcò la soglia dei Wessex Studios a Ilsington era tutt'altro che un quintetto di debuttanti, e anche l'esperienza maturata nei precedenti tentativi in studio era senz'altro destinata a incidere positivamente sul risultato finale. Tale relativa maturità artistica ha testimonianze storiche illustri fra coloro che furono presenti ai concerti precedenti l'incisione dell'album: su tutti, [[Jimi Hendrix]] che li vide al Revolution Club di [[Mayfair]] il 14 maggio 1969 rimanendone inequivocabilmente entusiasta; ma anche il futuro chitarrista dei [[Genesis]], [[Steve Hackett]], nonché i futuri membri dei King Crimson [[Bill Bruford]] e [[Jamie Muir]] concordano tutti nel ricordare un gruppo coeso e di incredibile impatto sonoro, oltre ad un originale ed efficace spettacolo di luci (curato da [[Pete Sinfield]], autore anche di tutti i testi).<br>
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