Anassimandro: differenze tra le versioni
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'''Anassimandro''' ('''Αναξίμανδρος'''), [[Filosofia|filosofo]] vissuto a [[Mileto]], città della [[Ionia]], tra il [[VII secolo AC|VII]] ed il [[VI secolo AC]]
Fu anche [[matematica|matematico]] ed [[astronomia|astronomo]] ed a lui sono attribuite la scoperta dell'[[obliquità dell'eclittica]] (cioè l'[[angolo di intersezione]] del piano dell'[[orbita terrestre]] con l'[[equatore celeste]]), l'introduzione della [[meridiana]] e della [[cartografia]].▼
▲Fu anche [[matematica|matematico]] ed [[astronomia|astronomo]] ed a lui sono attribuite la scoperta dell'[[obliquità dell'eclittica]] (cioè l'[[angolo di intersezione]] del piano dell'[[orbita terrestre]] con l'[[equatore celeste]]), l'
Anassimandro è anche l'autore di un testo ''[[Intorno alla natura (Anassimandro)|Intorno alla natura]]'', di cui ci è pervenuto un celebre frammento, tramandatoci da [[Simplicio]] (Commentario alla Fisica di Aristotele, 24, 13), che suona pressappoco così:▼
Il nome di Anassimandro è legato al termine ''[[àpeiron]]'' (άπειρον) col quale egli indicava, in opposizione a Talete, il principio indeterminato di tutte le cose: ''àpeiron'' (letteralmente "senza perimetro") rappresenta infatti l'indefinito, l'illimitato, l'[[infinito]]. Comunque gli odierni traduttori tendono a preferire la parola "indefinito" o "indeterminato" per descrivere l<nowiki>'</nowiki>''àpeiron'': l'infinito rappresenta una concezione perfetta estranea all<nowiki>'</nowiki>''àpeiron'', che invece rappresenta più l'incompletezza di qualcosa che, senza perimetri né confini, non può essere interamente conosciuta. Dal punto di vista politico, l'indeterminatezza rappresenta anche una ragione per evitare la predominanza di una particolare classe politica, permettendo così anche ai latifondisti di cui Anassimandro faceva parte di unirsi agli aristocratici dominanti.
:"'' ... principio delle cose è l'infinito ... nascita e morte delle cose avvengono secondo necessità, poiché esse pagano la pena e reintegrano il torto che commettono le une alle altre secondo l'ordine del tempo ... ''".▼
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Una celebre analisi del [[filosofia|significato filosofico]] di questo frammento si può trovare in ''[[Sentieri interrotti]]'' di [[Martin Heidegger]].▼
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▲Una celebre analisi del
Fu anche un uomo politico e [[Astronomia|astronomo]]. I primi scritti filosofici in [[Grecia]] si devono a lui.
== Bibliografia ==
*''I presocratici'' (1972), a cura di [[Antonio Capizzi]], La Nuova Italia (ISBN 8822102630)
*''Breve storia dell'infinito'' (1980), di [[Paolo Zellini]], Adelphi (ISBN 8845909484)
▲Fu anche un uomo politico e astronomo. I primi scritti filosofici in Grecia si devono a lui. Nella sua opera chiamò per primo la sostanza unica con il nome di principio (archè); egli non riconobbe questo particolare principio in un qualche elemento ma in un principio infinito o indeterminato detto (apeiron) nel quale tutte le cose hanno origine e tutte si dissolvono. Questo principio dice abbraccia e governa ogni cosa ed è divino poichè immortale ed indistruttibile. Esso non sembrava concepito come una miscela fra i vari elementi corporei ma piuttosto come una materia nella quale gli elementi non sono ancora definiti. Anassimandro ha anche provato a capire e studiare il processo con cui le cose derivano dalla sostanza primordiale. Questo processo si chiama ''separazione''. I contrari si separano da questa sostanza infinita.
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