Fusione nucleare fredda: differenze tra le versioni

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La dichiarazione resa alla stampa il [[10 marzo]] [[1989]] avvenne in un clima internazionale reso assai ricettivo alla proposta di sistemi alternativi di produzione energetica in quanto era ancora incandescente il dibattito sul nucleare acutizzato dal [[disastro di Chernobyl]] il [[26 aprile]] [[1986]] ed il disastro ecologico della petroliera [[Exxon Valdez]] avvenuto qualche mese prima.
 
Per cause non del tutto chiare, i due ricercatori rilasciarono la conferenza stampa ''prima'' che apparisse la pubblicazione su di una rivista scientifica, pubblicazione che avvenne successivamente con un breve articolo<ref>M. Fleischmann e S. Pons, "''Electrochemically induced nuclear fusion of deuterium''", ''Journal of Electroanalytical Chemistry and Interfacial Electrochemistry'' (10 April 1989), '''261''', 301.</ref> il [[10 aprile]][[1989]] scritto per il ''Journal of Electroanalytical Chemistry'', articolo, che a giudizio di di quasi tutto il mondo scientifico, era stato scritto in modo affrettato, incompleto e conteneva alcuni errori sostanziali sulla misura dell'emissione di [[raggi gamma]]<ref>{{en}} Steven Krivit, "''[http://newenergytimes.com/WITL/MITAttack.htm MIT Attack on Fleischmann and Pons]''".</ref>.
 
In tale conferenza Fleischmann e Pons affermarono di aver ricavato una considerevole quantità di energia termica da una particolare [[Elettrolisi|cella elettrolitica]] fatta con di due differenti elettrodi di cui l'[[anodo]] era realizzato da un elemento di [[platino]] mentre il [[catodo]] era realizzato da un elemento in palladio, il tutto immerso in un elettrolita a base di [[acqua pesante]] (<sup>2</sup>H<sub>2</sub>O)<ref>M. FleischmannIn eoltre S.i Pons,due "''Electrochemically induced nuclear fusion of deuterium''", ''Journal of Electroanalytical Chemistry and Interfacial Electrochemistry'' (10 April 1989), '''261''', 301.</ref>. Non solo, maricercatori affermarono anche che oltre la notevole quantità di energia termica prodotta la cella produceva anche un raro isotopo stabile dell'[[elio]] (<sup>3</sup>He), la cui presenza poteva essere spiegata come la ''cenere'' prodotta da una particolare reazione nucleare di fusione secondo la reazione:
 
:<sup>2</sup>H + <sup>2</sup>H → <sup>3</sup>He (0.82 MeV) + n (2.45 MeV)