Fusione nucleare fredda: differenze tra le versioni
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Il primo esperimento pubblico, in cui erano presenti circa 60 persone, tra scienziati e giornalisti<ref>La copertura giornalistica dell'evento è stata prevalentemente Giapponese, questo ha impedito, in un primo momento, di ottenere notizie precise sui giornali occidentali. Comunque Steven B. Krivit di [http://newenergytimes.com/ New Energy Times] era uno dei pochi occidentali presenti all'avvenimento lo ha descritto in un [http://www.newenergytimes.com/v2/news/2008/29img/Arata-Demo.shtml articolo uscito il giorno successivo] ed ha inserito anche un [http://newenergytimes.com/Inthenews/2008/Q2/2008Arata.htm elenco di tutti gli articoli che hanno parlato dell'evento], tra i quali [http://newenergytimes.com/Inthenews/2008/Q2/Nikkan-ArataExpt.htm quello] di uno dei principali giornali economici giapponesi, [[:en:Nikkan_Kogyo_Shimbun|Nikkan Kogyo Shimbun]].</ref>, aveva come fine quello di dimostrare la riproducibilità del 100% dei fenomeni di produzione di calore da parte della cella a gas di [[deuterio]] in pressione, sviluppata da Arata e dal suo collaboratore Yue-Chang. L'evento ha avuto luogo il [[22 maggio]] [[2008]], all'[[Università di Osaka]]<ref>Steven B. Krivit. "''[http://newenergytimes.com/news/2008/29img/Arata-Demo.htm Arata-Zhang LENR Demonstration]''", [http://newenergytimes.com New Energy Times], 2008.<BR>L'articolo riporta la testimonianza diretta dell'autore che era presente alla conferenza di Arata del 22 maggio 2008.</ref>, con una dimostrazione completamente in lingua giapponese. La cella è stata caricata con 7 grammi di speciali nanoparticelle, messa sotto pressione con deuterio a 50 atmosfere, iniziava immediatamente a produrre energia termica, senza nessun tipo di alimentazione elettrica. L'energia termica prodotta, qualche decina di watt, era sufficiente a mettere in moto un [[Motore Stirling|motore termico a ciclo di Stirling]]. Al termine dell'esperimento i presenti hanno voluto nominare tale fenomeno con il nome di ''Arata Phenomena''<ref>Ludovica Manusardi Carlesi. "''[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tecnologia%20e%20Business/2008/05/nucleare-fusione-fredda.shtml Nucleare, la fusione fredda funziona]''", Sole 24 Ore On Line, 22 maggio 2008.<br />Giuseppe Caravita. "''[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tecnologia%20e%20Business/2008/05/samurai-caravita.shtml La rivincita del Samurai]''", Sole 24 Ore On Line, 22 maggio 2008.</ref><BR>
L'esperimento avvenuto il del 22 maggio 2008, nell'[[Università di Osaka]], è stato eseguito con questo protocollo:<BR>In un apposito contenitore a pressione, posto all'interno di un [[calorimetro]] e collegato, per mezzo di una tubazione, ad uno [[Spettrometria di massa|spettrometro di massa]] ad altissima risoluzione (Necessario per dimostrare la presenza di <sup>4</sup>He ([[Elio]] 4), come eventuale residuo della reazione di fusione), sono stati inseriti 7 grammi di nano-particelle di Palladio disperse in una matrice di Ossido di [[Zirconio]] appositamente preparate dal laboratorio di Arata. Nella prima fase del test, in tale recipiente, è stato inserito [[idrogeno]] a 50 atmosfere, generando così un breve picco termico dovuto alla [[idratazione]] delle stesse, seguito poi da un lento raffreddamento, dimostrando così che in tale situazione non vi è né emissione di calore, né presenza di <sup>4</sup>He. Il recipiente è stato poi svuotato, degasato e nuovamente riempito, ma questa volta con [[deuterio]] a 50 atmosfere. A questo punto vi è stato di nuovo il picco termico dovuto alla idratazione (il deuterio, essendo un [[isotopo]] dell'idrogeno, si comporta chimicamente allo stesso modo), ma questa volta il calore, non è andato via via scemando, ma è continuato in modo costante, tanto da permettere il funzionamento di un [[Motore Stirling|motore termico a ciclo di Stirling]]. Il funzionamento è proseguito per diverso tempo, in modo da poter accumulare nel sistema una sufficiente quantità di elio, successivamente è stata fatta una nuova misura del gas presente nel contenitore e questa volta, lo spettrometro di massa, ha rilevato nettamente la presenza di elio mescolato con deuterio, segno evidente che il calore prodotto era dovuto ad una reazione termonucleare. Durante la reazione, gli appositi rilevatori di radiazioni, non hanno rilevato nessuna emissione radioattiva.<BR>Arata ha fatto notare, durante la conferenza che aveva preceduto l'esperimento, che tale esperimento
Alcuni ricercatori<ref>Camillo Franchini. "''[http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=273660 La fusione fredda di Arata]''". Scienza & Paranormale N. 80 (14 Ottobre 2008).</ref> hanno criticato la validità della dimostrazione di Arata soprattutto in relazione al fatto che Arata non ha pubblicato i risultati su nessuna rivista scientifica soggetta a [[revisione paritaria]].
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