Fusione nucleare fredda: differenze tra le versioni

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Giuseppe Caravita, [http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tecnologia%20e%20Business/2008/05/fusione-fredda-soluzione-vicina.shtml Fusione fredda: è vicina la soluzione del mistero?], Sole 24 Ore On Line, 15 maggio 2008.</ref>, ha comunicato alla comunità scientifica internazionale, di aver terminato di perfezionare un protocollo, di produzione di energia da fusione fredda, potenzialmente capace di produrre quantità rilevanti di energia. Tale protocollo<ref>Il protocollo utilizzato da Yoshiaki Arata è stato brevettato il 10 ottobre 2003, con un brevetto europeo [http://www.freepatentsonline.com/EP1551032.html EP1551032] dal titolo ''Hydrogen Condensate and Method of Generating Heat Therewith''.</ref> utilizza un originale sistema composto da particolari nano-particelle di Palladio disperse in una matrice di [[zirconio]]. Con complesse procedure di metallurgia, viene ossidato lo Zirconio, ma non il palladio, in modo che quest'ultimo sia disperso all'interno di una matrice [[Solido amorfo|amorfa]] di ossido di zirconio che se da un lato risulta permeabile al deuterio, dall'altro impedisce alle nanoparticelle di palladio di raggrupparsi. L'esperimento di Arata inizia saturando l'atmosfera della cella con deuterio, il quale, velocemente, attraversa la matrice di zirconio venendo quindi assorbito dalle nanoparticelle di palladio, caricandole e quindi portandole alle condizioni critiche per le quali si innescano probabili fenomeni di fusione nucleare.<BR>Secondo Arata, una volta avviato il processo di fusione, il sistema così realizzato, è capace di azionare un motore termico, senza nessun altro apporto di energia<ref>Il gruppo di Francesco Celani, dei Laboratori Nazionali di Frascati (LNF), sulla traccia degli esperimenti di Arata, ha realizzato nel 2006-2007, un protocollo più semplice per la fabbricazione di tali nano-particelle, utilizzando una tecnologia simile a quella necessaria per la fabbricazione delle marmitte catalitiche, questa tecnologia si basa su del materiale nano-poroso (''gamma-allumina'') che viene ''riempito'' con sali solubili di Palladio. Tutto il dispositivo viene poi sottoposto ad vari cicli ad alta temperatura (500-600 °C) di calcinazione e riduzione del composito.</ref><ref>Francesco Celani. "''[http://www.infn.it/esperimenti2006/esperimenti.php?gruppo=5&sigla_naz=DIAFF Esperimento DIAFF]''". Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), Frascati (Roma), 2006.</ref>.
 
===== 22 maggio 2008: dimostrazione presso l'università di Osaka =====
 
Il primo esperimento pubblico, in cui erano presenti circa 60 persone, tra scienziati e giornalisti<ref>La copertura giornalistica dell'evento è stata prevalentemente Giapponese, questo ha impedito, in un primo momento, di ottenere notizie precise sui giornali occidentali. Comunque Steven B. Krivit di [http://newenergytimes.com/ New Energy Times] era uno dei pochi occidentali presenti all'avvenimento lo ha descritto in un [http://www.newenergytimes.com/v2/news/2008/29img/Arata-Demo.shtml articolo uscito il giorno successivo] ed ha inserito anche un [http://newenergytimes.com/Inthenews/2008/Q2/2008Arata.htm elenco di tutti gli articoli che hanno parlato dell'evento], tra i quali [http://newenergytimes.com/Inthenews/2008/Q2/Nikkan-ArataExpt.htm quello] di uno dei principali giornali economici giapponesi, [[:en:Nikkan_Kogyo_Shimbun|Nikkan Kogyo Shimbun]].</ref>, aveva come fine quello di dimostrare la riproducibilità del 100% dei fenomeni di produzione di calore da parte della cella a gas di [[deuterio]] in pressione, sviluppata da Arata e dal suo collaboratore Yue-Chang. L'evento ha avuto luogo il [[22 maggio]] [[2008]], all'[[Università di Osaka]]<ref>Steven B. Krivit. "''[http://newenergytimes.com/news/2008/29img/Arata-Demo.htm Arata-Zhang LENR Demonstration]''", [http://newenergytimes.com New Energy Times], 2008.<BR>L'articolo riporta la testimonianza diretta dell'autore che era presente alla conferenza di Arata del 22 maggio 2008.</ref>, con una dimostrazione completamente in lingua giapponese. La cella è stata caricata con 7 grammi di speciali nanoparticelle, messa sotto pressione con deuterio a 50 atmosfere, iniziava immediatamente a produrre energia termica, senza nessun tipo di alimentazione elettrica. L'energia termica prodotta, qualche decina di watt, era sufficiente a mettere in moto un [[Motore Stirling|motore termico a ciclo di Stirling]]. Al termine dell'esperimento i presenti hanno voluto nominare tale fenomeno con il nome di ''Arata Phenomena''<ref>Ludovica Manusardi Carlesi. "''[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tecnologia%20e%20Business/2008/05/nucleare-fusione-fredda.shtml Nucleare, la fusione fredda funziona]''", Sole 24 Ore On Line, 22 maggio 2008.<br />Giuseppe Caravita. "''[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tecnologia%20e%20Business/2008/05/samurai-caravita.shtml La rivincita del Samurai]''", Sole 24 Ore On Line, 22 maggio 2008.</ref><BR>