Luigi Porro Lambertenghi: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Appartenente a una ricca famiglia dell'aristocrazia lombarda (era nato dalle seconde nozze del marchese Giorgio Porro Carcano con la nobile Margherita Borromeo<ref name = DaComo>Ugo Da Como (a cura di), ''I comizi nazionali in Lione per la costituzione della Repubblica italiana : notizia delle fonti'', Bologna : Zanichelli, 1934</ref>), frequentò a [[Milano]] il "''Collegio Longone''" (l'ex "''Collegio dei nobili''" che diverrà in seguito il [[Liceo Ginnasio Statale Giuseppe Parini|liceo "Parini"]]) ed entrò giovanissimo in politica: nel dicembre [[1801]] fu inviato, come [[deputato]] di [[Como]], alla "[[Consulta di Lione]]", la riunione convocata da [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] che vide la nascita della [[Repubblica Italiana (1802-1805)]]<ref>''Raccolta di atti officiali e di diversi scritti pubblicati in Italia, in Francia ed in Germania intorno alle presenti vertenze fra l'Austria ed il Piemonte : preceduta di alcune memorie intorno alle strade ferrate ed alle presenti condizioni politiche dell'Italia e dell'Austria'', Losanna : S. Bonamici e compagnia, 1846 ([http://books.google.it/books?id=p3hHAAAAIAAJ&pg=PA12 Google libri, on-line])</ref>. Dal [[1802]], nonostante la giovane età, fu membro del ''Corpo legislativo della Repubblica Italiana''<ref>«Il Corpo legislativo era composto di settantacinque membri scelti da ogni dipartimento in ragione della loro popolazione, i quali dovevano avere almeno trentanni.» ([[Federico Sclopis]], ''Storia della legislazione italiana'', Vol. III - «Dall'epoca della rivoluzione francese, 1789 a quella delle riforme italiane», Torino : Unione tipografico-editrice, 1847, p. 113, [http://books.google.it/books?id=WX0pAAAAYAAJ&pg=PA113 Google libri, on-line])</ref>; mantenne tale carica, per la quale aveva ottenuto la dispensa dell'età, fino al [[1807]], pertanto anche sotto il [[Regno Italico]]<ref>Giorgio Rumi (a cura di), ''Storia di Como'', Como : Storia di Como, 2002, Vol. V, Tomo I, p. 19</ref>. Affiliato alla [[Massoneria]], frequentò la corte di [[Eugenio Beauharnais]] e nel [[1810]] fu nominato «[[conte]]» da [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]]. Dopo la caduta di quest'ultimo fu fra coloro che, al [[congresso di Vienna]], propugnarono la formazione di un regno indipendente nell'[[Italia settentrionale]]<ref>Giovanni Bragagnolo ed Enrico Bettazzi, ''Il Risorgimento nazionale, 1815-1878'', IV edizione, Torino : G. Gallizio, 1909, pp. 12 e segg</ref>.
 
== Note ==