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==Palazzo Vescovile (Lodi)==
{{Castello
|NomeCastello=Palazzo Vescovile di Lodi
|Immagine=Lodi Palazzo vescovile.JPG
|Didascalia=Il prospetto est
|Larghezza=250px
|Luogo=[[Lodi]], [[Lombardia]], [[Italia]]
|Coordinate geografiche=
|Tipologia= Palazzo barocco
|Costruzione= [[XVIII secolo]]
|Termine costruzione=
|Primo proprietario=
|Stato attuale=
|Sito=
}}
Il '''palazzo Vescovile''' di [[Lodi]] è la residenza storica dei [[Diocesi di Lodi|Vescovi di Lodi]]. Venne edificato in [[Medioevo|epoca medievale]] e rinnovato nel corso del [[XVIII secolo|Settecento]] dall'[[architetto]] Giovanni Antonio Veneroni. L'interno elegante presenta alcuni ambienti decorati nel [[XVIII secolo]]: da segnalare la ex cappella vescovile e gli affreschi di [[Carlo Innocenzo Carloni]].
==Storia==
Nei primi anni dopo la fondazione della città nuova, la costruzione del palazzo vescovile non fu immediata, in quanto i massimi sforzi erano impiegati nella costruzione della [[Duomo di Lodi|Cattedrale]]: quando nel [[1163]] il corpo di [[San Bassiano]] venne traslato da [[Lodi Vecchio]] alla [[cripta]] nuova Cattedrale, esisteva infatti solo un piccolo nucleo dell'attuale Vescovado.
La vera nascita del palazzo si ebbe quindi sotto il vescovo [[Alberto Quadrelli]] ([[1168]] - [[1173]]) e il suo successore [[Alberigo del Corno]], che ottenne nel [[1177]] il trasferimento della sede vescovile da [[Lodi Vecchio]] a [[Lodi]]. I lavori proseguirono soprattutto nel [[XIII secolo]] sotto il vescovo [[Ottobello Soffientini]] ([[1218]] - [[1243]]), per poi interrompersi e riprendere quasi due secoli più tardi, sotto il vescovo [[Bonifacio Bottigelli]] ([[1393]] - [[1404]]), che fece restaurare e abbellire il palazzo.
Nel [[1482]] il vescovo [[Carlo Pallavicino (vescovo)|Carlo Pallavicino]] ([[1456]] - [[1497]]) ampliò notevolmente il giardino del palazzo sfruttando dei terreni che in precedenza venivano utilizzati come [[mercato]] di [[cavalli]] e [[granaglie]].
Il suo successore [[Ottaviano Maria Sforza (vescovo)|Ottaviano Maria Sforza]] soggiornò in città solo per brevi periodi e il palazzo venne abbandonato all'incuria, tant'è che divenne inabitabile e il vescovo alloggiò presso privati.
Il primo serio intervento di rifacimento si ebbe solo con il vescovo [[Ludovico Taverna]] ([[1579]] - [[1616]]) che incaricò [[Martino Bassi]] di realizzare il progetto. I lavori furono terminati solo nel [[1657]], quando il vescovo era [[Pietro Vidoni (1610-1681)|Pietro Vidoni]]. Nello stesso periodo venne realizzata la galleria dei ritratti, così detta perché arricchita da una serie di [[Pittura a olio|dipinti ad olio]] dei [[Diocesi di Lodi|vescovi lodigiani]].
Nel [[1725]] divenne vescovo [[Carlo Ambrogio Mezzabarba]], che promosse una ricostruzione integrale del palazzo, su progetto dell’architetto [[Giovanni Antonio Veneroni]]; l'aspetto attuale del palazzo è dovuto proprio a questa ricostruzione. Dopo la morte del Mezzabarba ([[1741]], i lavori furono ripresi dal suo successore [[Giuseppe Gallarati]], senza però terminarli.
Negli anni successivi all’[[Risorgimento|unità italiana]], il [[Questione romana|dissidio tra Stato e Chiesa]] non permise più ai vescovi lodigiani di esercitare il [[potere temporale]]: il palazzo venne abbandonato e il vescovo fu costretto ad abitare in [[seminario]]. Quando venne riconosciuto al vescovo il diritto di possedere beni e quindi di tornare nel suo palazzo, lo ritrovò in pessime condizioni; dopo lunghi e costosi lavori, nella primavera del [[1879]], il vescovo [[Domenico Maria Gelmini]] fece ritorno nel palazzo vescovile.
Attualmente un'ala del palazzo è occupata dal [[Museo diocesano di arte sacra (Lodi)|museo diocesano di arte sacra]], che fu istituito nel [[1975]] dal [[Diocesi di Lodi|vescovo]] [[Giulio Oggioni]] ed inaugurato nel [[1980]] da [[Paolo Magnani]]<ref name="museilodi">{{cita web | titolo = Museo diocesano d'arte sacra | url = http://www.museilodi.it/aree%20naturalistiche/museo%20diocesano/museo%20diocesano.html | accesso = 08-01-2010 | editore = [[Provincia di Lodi]]}}</ref>.
==Architettura==
[[File:Lodi Palazzo vescovile cortile.JPG|thumb|250 px|left|Il cortile interno]]
Il palazzo deve il suo aspetto attuale al progetto dell’[[architetto]] [[Pavia|pavese]] [[Giovanni Antonio Veneroni]]. È formato da quattro ali che si sviluppano attorno ad un [[Corte (architettura)|cortile]] [[quadrato]]; di queste però solo tre furono realizzate nel [[XVIII secolo]] seguendo il progetto originale, mentre la quarta, che doveva essere la più elegante, rimase incompiuta e fu realizzata in in tempi recenti.
Il palazzo ha due ingressi, sui lati [[sud]] (che affaccia su via Cavour) e [[nord]] (su Piazza del Mercato), mentre i lati [[est]] e [[ovest]] sono collegati rispettivamente con il [[giardino]] e con il [[Duomo di Lodi|Duomo]].
Nelle facciate che interne, sopra il portico vi è un [[marcapiano]] e quindi il [[piano nobile]] con finestre che presentazione decorazioni rotonde arricchite da elementi in [[ferro battuto]].
===Il portico===
Affacciato sul cortile interno si trova il [[portico]] composto da cinque [[arco (architettura)|archi]] con [[chiave di volta]], basati su colonne binate che negli angoli sono riunite a gruppi di tre.
[[File:Palazzo Vescovile Lodi Portico.JPG|thumb|220 px|Il portico interno; in fondo è visibile il cancello in ferro battuto che mette in comunicazione il giardino con il portico]]
La parte interna del portico è in [[Cotto (materiale)|cotto]], perché non fu mai terminata. Tutte le campate, comprese le quattro angolari quadrate, hanno [[volte a crociera]], con tessiture a spina di pesce.
===I prospetti esterni===
I [[prospetto|prospetti]] esterni originali sono tre e presentano molte differenze. Il ''prospetto [[est]]'', verso il [[giardino]], è l’unico ad essere stato completamente realizzato secondo il progetto del Veneroni. Sulla destra vi è una [[Torretta (architettura)|torretta]] sopraelevata che si collega all’ala nord, anche se essa rimane incompiuta come testimoniano i fori dei [[Ponteggio|ponteggi]].
Il ''prospetto [[nord]]'' si affaccia su Piazza Mercato; di esso furono costruite solo le strutture essenziali, mentre quelle decorative sono completamente assenti: la [[facciata]] è liscia e [[intonaco|intonacata]] e le uniche aperture sono le finestre. Sulla destra c'è un [[Portale (architettura)|portale]] che permette l'accesso al [[portico]].
L’ultima ala ad essere realizzata fu quella ''[[ovest]]'', la cui costruzione fu però bruscamente interrotta come testimoniano la [[facciata]] rustica in [[mattoni]] e i fori per i [[ponteggio|ponteggi]].
Nei punti in cui l’ala est e l’ala ovest avrebbero dovuto congiungersi con quella sud, sono ancora visibili dei mattoni a vista, ad ulteriore testimonianza dell'incompiutezza del palazzo.
===Il progetto===
[[Giovanni Antonio Veneroni]] fu incaricato dal vescovo [[Carlo Ambrogio Mezzabarba]] di ricostruire completamente il palazzo. Egli realizzò tre [[Pianta (architettura)|piante]] e un [[prospetto]]. La pianta del piano inferiore evidenzia soprattutto l'ampliamento del [[portico]], che assume forma perfettamente [[quadrato|quadrata]], e nello sviluppo del [[colonnato]] su tutti e quattro i lati.
Il progetto della facciata riguarda il prospetto [[sud]]; è datato [[1739]] e venne realizzato dal Veneroni solo dopo l'inizio della costruzione, visto che avrebbe dovuto essere edificato per ultimo. In realtà, a causa della morte del vescovo [[Carlo Ambrogio Mezzabarba|Mezzabarba]], non furono realizzate né l’ala meridionale né la [[facciata]].
Il [[progetto]] è oggi esposto in una sala del palazzo: la [[facciata]] doveva essere più alta rispetto al resto dell’[[edificio]], doveva avere tre piani e 15 assi di finestre; nell'asse principale doveva esserci un ampio [[portale]], sovrastato da un [[balcone]].
==Note==
<references/>
==Voci correlate==
*[[Museo diocesano di arte sacra (Lodi)|Museo diocesano di arte sacra]]
*[[Diocesi di Lodi]]
==Altri progetti==
{{ip|commons=Category:Palazzo vescovile (Lodi)}}
==Cucina lodigiana==
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