Fusione nucleare fredda: differenze tra le versioni
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[[File:Fleischmann Pons schema reattore 01it.jpg|300px|right|thumb|Cella elettrolitica di Fleischmann & Pons, nella versione del 1989]]
La configurazione iniziale della cella di Fleischmann e Pons utilizzava un [[vaso di Dewar]] (un vaso di vetro a doppia parete al cui interno era stato fatto del vuoto) riempito di [[acqua pesante]] per svolgere l'[[elettrolisi]], in modo che fosse minima la [[Isolamento termico|dispersione termica]] (meno del 5% durante la durata di un tipico esperimento). La cella era poi immersa in un bagno [[termostato|termostatato]] a temperatura costante in modo da eliminare gli effetti di sorgenti esterne di calore.
I due scienziati utilizzarono una cella aperta, in modo da eliminare la pericolosa formazione di sacche di [[deuterio]] e [[ossigeno]] risultanti dalle reazioni di elettrolisi, anche se ciò avrebbe favorito qualche perdita termica e comportava quindi il ricalcolo della minore potenza prodotta dalla cella stessa a causa della perdita. Questa configurazione, a causa dell'[[evaporazione]] del liquido, rendeva necessario rabboccare di tanto in tanto il vaso con nuova acqua pesante. I due scienziati fecero poi notare che se la cella era alta e stretta, le bolle di gas prodotte dalla elettrolisi potevano mescolare e portare ad una temperatura uniforme l'acqua pesante contenuta.
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