Agnese di Poitou: differenze tra le versioni
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== Morte di Enrico III - reggenza ==
Alla morte di Enrico III, il [[5 ottobre]] [[1056]] Agnese assunse la reggenza per il figlio Enrico IV, minorenne, ma già incoronato [[Re dei Romani]]. Inizialmente proseguì la politica del marito, aiutata soprattutto da [[Ugo di Cluny]] e da [[papa Vittore II]]. Quest'ultimo fece tutto quanto in suo potere per sostenere la dinastia salica. Come Enrico III, anche l'imperatrice sosteneva la riforma cluniacense, e praticava una politica volta al compromesso e al mantenimento della pace. Vittore II, la cui elezione al soglio di Pietro era stata decisa da Enrico III, mediava tra corona, nobili e episcopato. Il risultato fu che la reggenza di Agnese, una donna politicamente inesperta, venne accettata, anche se non vi fu mai una lealtà completa da parte dei grandi dell'Impero. Ciononostante, la reggenza pareva sicura. Ma il potere centrale sfuggì via via al controllo della casa salica, perché Agnese non riusciva ad affermarsi politicamente. La cessioni di beni e diritti dalle mani della nobiltà a quelle della Chiesa imperiale, e l'indebolimento che ne risultava, soprattutto per alcune potenti famiglie sassoni, creò seri problemi.
L'imperatrice doveva agire. E poiché la sua autorità non era grande come quella di Enrico, cominciò ben presto cercare l'appoggio della nobiltà, procedendo alla investitura di ducati, cosa che comportava la rinuncia all'autorità diretta. Già nel [[1056]] cedette alla famiglia degli Ezzoni il ducato di Carinzia, che era rimasto infeudato per un anno. L'anno successivo [[Rodolfo di Rheinfelden]] divenne duca di [[Svevia]], oltre ad essere incaricato dell'amministrazione della [[Borgogna]]. [[Berthold I di Zähringen]], che riteneva di avere la precedenza all'investitura a duca, si ritenne svantaggiato, e, alla morte del duca di Carinzia, nel 1061, ne ricevette il ducato.
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