Fort Monroe: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Aggiunti link interni; aggiunta nota "contraband"; typo
AttoBot (discussione | contributi)
m disambigua, typos,
Riga 6:
Sebbene i lavori di fortificazione fossero iniziati a partire dal [[1609]] e fossero continuati nel corso degli anni, la costruzione della fortezza vera e propria di Fort Monroe fu completata solamente nel [[1834]]. La struttura principale fu dedicata al [[Presidente degli Stati Uniti|Presidente statunitense]] [[James Monroe]]. Nel corso della [[guerra civile americana]], sebbene gran parte del territorio della Virginia fosse in territorio [[Stati Confederati d'America|confederato]], Fort Monroe rimase tuttavia sotto il controllo degli [[Unione (USA)|unionisti]] e divenne ben presto simbolo ed emblema dell'emancipazione degli schiavi neri essendo uno dei primi luoghi ove essi vennero resi liberi dalla schiavitù. Alla fine del conflitto, il forte divenne luogo di prigionia per un detenuto molto particolare: il Presidente degli [[Stati Confederati d'America]] [[Jefferson Davis]].
 
La sua struttura a sei lati in mura di pietra e circondata da un ampio fossato, è l'unica negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] ad essere ancora utilizzata come presidio militare attivo, tuttavia la sua chiusura è programmata per il [[2011]], quando gran parte delle funzioni supportate attualmente da Fort Monroe saranno affidate al vicino [[Fort Eustis]]. Sul futuro utilizzo del forte come struttura civile è aperto ancora un ampio dibattito tra le strutture amministrative locali.
 
==Storia==
Riga 25:
 
===La ''dottrina di Fort Monroe''===
[[Immagine:Fort monroe doctrine cartoon.jpg|300px|left|thumb|[[Litografia (arte)|Litografia]] di una vignetta satirica presa dalla stampa dell'epoca che illustra le conseguenze della ''dottrina di Fort Monroe'', e che raffigura uno schiavo nero mentre fugge verso il forte inseguito dal suo padrone che agita la frusta e gli intima di far ritorno nelle piantagioni.]]
Fu in questo stesso periodo che nasce l'editto del comandante del forte, [[Benjamin Butler|Benjamin Franklin Butler]], il quale, il [[27 maggio]] [[1861]] prese la decisione di considerare tutti gli schiavi neri fuggiti dal territorio confederato come ''prede di guerra'' che quindi non andavano restituite ai loro proprietari. Questa decisione che venne chiamata dalla stampa dell'epoca la ''dottrina di Fort Monroe'' (alludendo al nome del presidente Monroe e alla sua celebre [[dottrina Monroe|dottrina]])<ref>''Contraband'' era il termine usato comunemente per definire lo status giuridico di questi schiavi fuggiti ai loro proprietari e ora sotto la giurisdizione delle Forze dell'Unione. Vedi voce sulla Wikipedia inglese [[:en:Contraband (American Civil War)]].</ref>, scatenò un vero e proprio esodo di massa verso il forte di schiavi neri dai territori circostanti, che vennero in gran parte riassegnati a lavori di manutenzione e rinforzo del presidio militare.
Per questo motivo la fortezza fu ribattezzata ''Fortess Freedom'' (''Fortezza libertà'') in quanto, grazie all'enunciato di Franklin Butler il quale era stato un esperto di dottrine giuridiche prima di diventare comandante nella guerra di secessione, di fatto ogni schiavo nero che riusciva a raggiungere il forte era di fatto dichiarato libero.