Lucena (Spagna): differenze tra le versioni

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[[Enrico II di Castiglia|Enrico II]] l'assegnò in signoria a [[Juan Martinez de Argote]] che la lasciò a sua figlia [[Maria Alonso de Argote]] che sposò [[Martin Fernandez de Cordoba]] e Lucena divenne signoria della casata dei Fernandez detta degli ''Alcaides de Donceles''.
 
La città continuò ad essere frontiera fra i cristiani e musulmani e tale rimase fino al [[1492]] anno della cacciata definitiva degli Arabi dalla Spagna ad opera dei re cattolici. Nella battaglia presso Lucena del [[1483]] vinta dai cristiani guidati da [[Diego Fernandez de Cordoba]] fu fatto prigioniero l'ultimo re di Granada [[Boabdil el Chico|Boabdil]] che fu rinchiuso nella Torre del Moral del castello di Lucena. Per questo successo Diego Fernandez de Cordoba fu nominato marchese di Comares dal re [[Ferdinando II di Aragona|Ferdinando el Catolico]]. Nel [[XVI secolo]] la città visse un periodo di prosperità attestato anche dall'esplosione della sua popolazione che decuplicò in mezzo secolo passando dai 1500 abitanti del 1496 ai 15.000 nel 1550.
 
Nel [[1618]] [[Filippo III di Spagna|Filippo III]] le diede il titolo di ''città'' sottomessa ai marchesi di Comares e vincolata al ducato di Medinaceli fino al [[1680]]. Stanchi dei soprusi esercitati su di loro dai marchesi, i lucentini cominciarono a ribellarsi e dopo lunghe lotte ottennero che la città ritornasse nel 1767 direttamente al vassallaggio reale. Nel corso del [[XVII secolo]] subì le conseguenze delle epidemie di [[peste]] e della crisi agricola dovuta all'andamento climatico sfavorevole. Da allora non vi fu più protagonismo nella storia di Lucena che seguì le sorti dell'Andalusia e del governo centrale di [[Madrid]].