Non insegnate ai bambini: differenze tra le versioni

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'''Non insegnate ai bambini''' può essere visto come il testamento spirituale di [[Giorgio Gaber]], e non è certo un caso che sia stata scelta come accompagnamento musicale al funerale del ''signor G. ''.

Accade spesso nelle sue canzoni di questo autore che il testo sia preminente rispetto alla musica, ma in questo caso la cosa è immediatamente visibile: il [[tempo (musica)|tempo]] è infatti lentissimo, e ci sono lunghe pause tra le parole, che si avvertono declamate con fatica.
 
Musicalmente, la struttura del brano è la seguente:
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La parte indubbiamente più interessante dal punto di vista [[armonia (musica)|armonico]].
Sette battute - anche qui Gaber preferisce lasciare perdere le divisioni usuali e accorciare la struttura, forse anche per compensare il tempo lento. L'[[accordo musicale|accordo]] di si maggiore, che è estraneo alla tonalità di do maggiore, introduce in realtà una strana modulazione... in sol maggiore. Sì, alcuni potrebbero dire che in realtà il si maggiore è la dominante del mi minore, ma armonicamente il brano è ancorato in una tonalità maggiore.

Resta interessante il modo in cui la cadenza in sol viene presentata: utilizzare il secondo grado maggiore (il la, insomma!) come sostituto della [[dominante]] è usuale solamente all'inizio di una melodia, non alla sua conclusione.

Anche il passaggio finale risulta interessante, perché evita la cadenza classica V-I, anticipandola. Detto in altro modo, dopo il do maggiore in primo rivolto e quindi con il basso mi, ci si aspetterebbe un sol (maggiore oppure settima), e infine il do che conclude la cadenza. Trovarsi subito il do, invece in un certo senso sembra dire "no, siamo già arrivati dove volevamo!"
 
[[Categoria:teoria musicale]]