Le lagrime del figliol prodigo: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
|||
Riga 20:
Accecato dalla bellezza di una donna dall'avidità insaziabile, ha sperperato tutti i suoi averi nel vano tentativo di conquistarla, trovando così la rovina materiale e spirituale.
=== Il ravvedimento ===
Il figlio spera di morire di fame o di venir divorato dalle fiere, ma neanche le bestie gli si avvicinano, essendo egli impuro. Riflette sulla bellezza, fonte dei suoi mali, e la paragona ad un albero che cresce e si espande senza dar frutti, facendo solo tanta ombra. Si ravvede, prende coscenza della gravità dei suoi errori. I capelli dorati di una volta sono ora serpi che mordono, il volto un tempo ricoperto di rose è ora erbaccia, le labbra di miele sono veleno. Sedotto dalla gioventù, dalla libertà e dalla brama di piaceri carnali, ha abbandonato il paese natio, ha vagato per terre lontane in cerca della felicità, trovando invece angoscia e dolore. Con la sua vita, egli è testimone di un mondo fondato su estremità opposte che si alternano; tutto ciò che è bello cela un orrore, tutto ciò che inizia finisce. Nulla dura, tutto è effimero e cade nell'oblio.
|