Massimo D'Alema: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
 
Figlio di [[Giuseppe D'Alema]] (deputato del [[Partito Comunista Italiano]]) è sposato con Linda Giuva ed ha due figli, Giulia e Francesco.
==Controversie riguardanti Massimo D'Alema==
Ha lavorato come [[giornalista]] nelle testate ''[[Città futura]]'', ''[[Rinascita]]'' e ''[[L'Unità (quotidiano)|L'Unità]]'' di cui, tra il [[1988]] e il [[1990]], è stato direttore.
 
La sua militanza politica è iniziata nel [[1963]], a soli 14 anni, quando si iscrisse alla [[Federazione Giovanile Comunisti Italiani]] (FGCI). Dopo aver conseguito la maturità classica studiò [[filosofia]] all'[[Università di Pisa]], senza però completare gli studi.
 
Nel [[1968]] si iscrisse poi al [[Partito Comunista Italiano]] (PCI) e, tra il [[1975]] e il [[1980]], fu Segretario nazionale della FGCI. Nel [[1979]], durante il [[Partito_Comunista_Italiano#Congressi|XV congresso]] entrò nel Comitato centrale del PCI e nel congresso successivo, nel [[1983]], diviene segretario regionale del PCI per la [[Puglia]]. Fu eletto [[Camera dei deputati|deputato]] per la prima volta nel [[1987]], nella circoscrizione [[Lecce]]-[[Brindisi]]-[[Taranto]].
 
Massimo D'Alema fu uno dei giovani dirigenti del Partito Comunista favorevoli alla cosidetta [[Svolta della Bolognina]] di [[Achille Occhetto]] dell'[[1989|'89]] che portò, nel [[1990]], alla nascita del [[Partito Democratico della Sinistra]] (PDS) del quale D'Alema divenne da subito Coordinatore politico.
 
Nel [[1992]] fu capolista per il PDS e, una volta rieletto, divenne Presidente del gruppo dei deputati del partito.
Nel [[1994]] si candidò nel collegio n°11 della [[Puglia]] e il [[1 luglio|primo luglio]] '94 venne eletto Segretario nazionale del PDS succedendo ad Achille Occhetto, ritenuto il responsabile della sconfitta dello schieramento dei [[Progressisti]] alle [[Elezioni politiche del 1994|elezioni politiche]]. Il [[21 aprile]] [[1996]], a seguito di una nuova [[Elezioni_politiche_italiane_del_1996|tornata elettorale]] che vide prevalere la coalizione de [[L'Ulivo]] sul centro-destra, riconfermò il proprio seggio.
 
Il [[5 febbraio]] [[1997]] D'Alema viene eletto Presidente della Commissione parlamentare per le riforme istituzionali.
Dal [[21 ottobre]] [[1998]] all'[[aprile]] del [[2000]] ha ricoperto la carica di [[Presidente del Consiglio dei Ministri]] in due successivi mandati dando vita al [[Governo D'Alema I]] ed al [[Governo D'Alema II]].
 
Nel [[dicembre]] [[2000]] è stato eletto Presidente dei [[Democratici di sinistra]] (DS).
Nell'[[ottobre]] [[2003]], a [[San Paolo (città)|San Paolo]] in [[Brasile]], durante il XXII Congresso, viene eletto Vice Presidente dell'[[Internazionale Socialista]].
Nel [[giugno]] [[2004]] è stato eletto al [[Parlamento Europeo]] per la lista [[Uniti nell'Ulivo]] nella circoscrizione sud, ricevendo 832 mila voti. È iscritto al gruppo parlamentare del [[Partito Socialista Europeo]].
 
È membro della Conferenza dei presidenti di delegazione; della Commissione per il commercio internazionale; della Commissione per la pesca; della Commissione per gli affari esteri; della Sottocommissione per la sicurezza e la difesa; della Delegazione Permanente per le relazioni con il [[Mercosur]]; della Delegazione per le relazioni con i paesi del [[Maghreb]] e l'Unione del Maghreb arabo (compresa la [[Libia]]).
 
Attualmente è Presidente della Fondazione di cultura politica [http://www.italianieuropei.it/ ''Italianieuropei''].
 
Nel dicembre [[2005]], D'Alema è stato accusato da [[Silvio Berlusconi]] di un presunto, ma mai confermato, appoggio fornito a [[Giovanni Consorte]] nella vicenda [[Bancopoli|Unipol-Bnl]]. Consorte, che successivamente ha rassegnato le dimissioni dalla carica di presidente della compagnia di assicurazioni [[Unipol]], è indagato per [[associazione a delinquere]] dalla procura di [[Milano]].
 
Dopo la vittoria della coalizione di [[centrosinistra]] alle [[elezioni politiche del 2006]], Massimo D'Alema, è stato, con [[Fausto Bertinotti]], uno dei possibili candidati alla Presidenza della [[Camera dei Deputati]]. Il [[21 aprile]] 2006 lo stesso D'Alema ha però ritirato la propria candidatura per evitare possibili divisioni ne [[L'Unione]] tra i suoi sostenitori e quelli del segretario di [[Rifondazione Comunista]].
 
Appassionato di [[vela (sport)|vela]], acquistò una prima barca a vela a prezzo di favore (la ''"Ikarus"'') dalla cui successiva vendita, integrata dalla vendita di una casa nel frattempo ereditata dal padre e con un [[leasing]] ottenuto dalla Banca Popolare Italiana, acquistò successivamente una nuova barca a vela (la ''"Ikarus II"'').
 
Il 3 Maggio 2006, dopo la rinuncia di Carlo Azeglio Ciampi ad un nuovo mandato, è da tutti ritenuto, soprattutto all'interno del centrosinistra, uno dei candidati naturali alla Presidenza della Repubblica.
 
==Controversie riguardanti Massimo D'Alema==
===Dichiarazioni polemiche===
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Il giornalista de [[L'espresso]] [[Giampaolo Pansa]] riportò questa frase pronunciata nell'ottobre [[1998]] da Massimo D'Alema riguardo a [[Romano Prodi]] e [[Walter Veltroni]], all'epoca dei governi dell'[[Ulivo]]:
:''"Quei due? sono due flaccidi imbroglioni"''
D'Alema inviò una smentita, il giornalista Claudio Rinaldi, presente anch'egli all'esternazione, confermò e D'Alema non smentì tale conferma.
 
Il giornalista Luca Telese riporta poi un'altra frase poco nota di Massimo D'Alema, questa volta contro Giampaolo Pansa e Romano Prodi, testimone ancora una volta Claudio Rinaldi dell'Espresso:
:''"Pansa è un ottimo giornalista, ma ha un solo difetto. Non capisce un cazzo di politica; ce ne è uno solo che ne capisce meno di lui: Romano Prodi"''<ref name="Telese">Articolo sul sito di Luca Telese [http://www.lucatelese.com/newsite/leggiarticolo-new.php?artid=20060211025910225921]</ref>
}}
===Dichiarazioni su Tangentopoli===
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