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In [[Francia]] viene definito '''''jubé''''' un elemento architettonico che, soprattutto nel XII e nel XIII secolo, caratterizzò l'interno delle chiese [[architettura gotica|gotiche]].
 
Si tratta di una struttura, simile all'[[iconostasi]] per aspetto e funzione, che separava il [[coro]], riservato ai presbiteri, dalla [[navata]] riservata ai fedeli. Consisteva in una tribuna rialzata da cui venivano lette le Scritture, fungendo quindi anche da [[pulpito]]. A differenza dall'iconostasi quindi lo jubé era praticabile mediante due scale simmetriche ed aveva una propria decorazione scultorea e non era invece un supporto per rappresentazioni pittoriche. In effetti lo jubé sembra essere nato dalla fusione di elementi diversi già presenti nell'[[architettura romanica]] e del primo periodo gotico: la parete di separazione ("intramezzo" spesso ornato di marmi policromi) che spesso, soprattutto nelle chiese conventuali, divideva il coro dalla navata o la navata stessa in due parti e gli amboni scultorei in pietra <ref>Antonio Cadei, Paolo Piva,(a cura di) ''L'arte medievale nel contesto: 300-1300 : funzioni, iconografia, tecniche'', 2006.</ref>.
 
Furono realizzate numerosissime strutture di questo tipo, estremamente decorate, in pietra ma anche il legno, generalmente a ponte, su tre arcate. Era previsto, in genere, anche un crocefisso posto in alto a soprastare tutto l'insieme.
In alcunicasialcuni casi era in rapporto ad un coro rialzato, soprastante ad una cripta che acecaha il suasuo accesso dagli archi dello jubé.
 
Tale arredo si diffuse anche in Fiandra, in Inghilterra ed altre aree dell'Europa settentrionale.