Rigoletto: differenze tra le versioni
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=== Atto III ===
Rigoletto ha deciso di far toccare con mano alla figlia chi sia veramente l'uomo che ella continua, nonostante tutto, ad amare. La conduce perciò alla locanda di Sparafucile, nella periferia di Mantova, dove si trova il duca, adescato dalla sorella del sicario, Maddalena. Gilda ha così modo di vedere di nascosto il duca, mentre questi canta un elogio all'amore libertino (''[[La donna è mobile (canzone)|La donna è mobile]]'') e amoreggia con Maddalena fingendosi un soldato ('' Un dì se ben rammentomi ...Bella figlia dell'amore''), quindi va a riposare al piano superiore mentre all'esterno si avvicina un [[temporale]],. Rigoletto dà ordine alla figlia di tornare a casa e di partire immediatamente alla volta di Verona, travestita da uomo per la sua incolumità; dopo aver preso accordi con Sparafucile, si allontana anch'egli dalla locanda. Ma Gilda, già in abiti maschili, torna presso la taverna e ascolta il drammatico dialogo che vi si svolge. Maddalena infatti, invaghitasi anch'essa del duca, supplica il fratello affinché lo risparmi e uccida al suo posto il mandante del delitto, Rigoletto, non appena giungerà con il denaro. Sparafucile non ne vuole sapere, ma alla fine accetta un compromesso: aspetterà la mezzanotte (''Se pria che abbia il mezzo la notte toccato'') e ucciderà il primo uomo che entrerà nell'osteria. Gilda decide immediatamente di sacrificarsi per il duca (ah,più non ragiono,amor mi trascina,mio padre perdono!): ella bussa alla porta della locanda fingendosi un mendicante che chiede ospitalità, e viene pugnalata a sangue freddo dal sicario.
Sparafucile consegna il corpo in un sacco,invitando Rigoletto a gettarlo subito nel fiume, che poco oltre forma un gorgo profondo. Rigoletto è soddisfatto di aver portato a compimento la vendetta (all'onda,all'onda), quando ode in lontananza la voce del duca che canta ''[[La donna è mobile (canzone)|La donna è mobile]]''. Sconvolto e raggelato, si chiede allora di chi sia il corpo nel sacco. Lo apre e vede Gilda in fin di vita, che in un ultimo anelito chiede perdono al padre e che pregherà per lui dal cielo insieme a sua madre,che non ha mai conosciuto perchè morta quando era ancora piccola, e muore tra le sue braccia. Rigoletto, disperato, si rende conto che la maledizione del vecchio Monterone si è avverata (''Ah la maledizione!'').
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