Pál Teleki: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 58:
Teleki voleva tenersi al patto di amicizia contro la [[Germania]]. Il [[2 aprile]] l’ambasciatore di [[Londra]] lo informò che l’[[Ungheria]] poteva contare su una dichiarazione di guerra da parte dell’[[Inghilterra]] in caso di un attacco contro la [[Jugoslavia]]. La mattina del [[3 aprile]] [[1941]], l’indomani della sfilata delle truppe tedesche contro la [[Jugoslavia]], Teleki fu trovato morto nella sua suite del [[Palazzo Sándor]], ucciso da un colpo alla testa. Sulla sua scrivania fu trovata una lettera di tono drammatico, indirizzata al governatore nella quale condannò con parole gravi l’agressione contro la [[Jugoslavia]]. Le truppe tedesche avevano già partite per la [[Jugoslavia]] prima della notizia di morte.
 
Nonostante che le circostanze abbiano provocato tanti dibattiti, sulla base delle prove disponibili, la storiografia considera la sua morte un suicidio. Il suicidio di Teleki ha elevato una questione assolutamente politica al piano morale.
 
La sua prima statua pubblica è stata eretta a [[Gödöllő]] nel [[2001]]. Nel [[2004]] un gruppo di intellettuali ungheresi con uomini d’affare polacchi hanno partecipato all’innalzamento di un monumento alla memoria di Teleki a [[Balatonboglár]] dopo il fallimento del tentativo di eredere una statua a [[Budapest]]. Inoltre una via a [[Varsavia]] porta il suo nome.