Ha iniziato a lavorare per la [[televisione]] nel [[1979]], debuttando come conduttore di un programma [[sport]]ivo di un canale televisivo regionale di [[Milano]]. Successivamente, ha diretto il periodico calcistico ''Supergol''. Da allora ha partecipato a molte trasmissioni [[Televisione|televisive]] e [[radio (elettronica)|radiofoniche]], quasi sempre riguardanti il [[calcio (sport)|calcio]], sia a livello regionale che nazionale.<ref name="La tv del sommerso">''La tv del sommerso'', [[Aldo Grasso]] pag. 74 </ref>
Dopo lail suasuo "estromissione"allontanamento daldalla giornalismocarta calcistico 'stampato'stampata, Mosca trovòiniziò asiloa nellecollaborare programmazioniai sportiveprogrammi sportivi delle nascenti televisioni private, ansiose di accaparrarsi professionisti dotati di una qualsivoglia dimestichezza con l'ambiente: all'epoca gli outlet mediatici per i giornalisti sportivi erano molto limitati e le emittenti private dovevano spesso accontentarsiricorrere di vecchiai cronisti sulpiù vialeattempati delo tramonto oa volenterosi dilettanti. Ovvio che Mosca, che aveva bene o male frequentato i piani nobili della "rosea", aavesse fiancomaggiori diopportunità tale "concorrenza"per dovessemettersi fatalmentein emergereluce.
La fine degli anni Ottanta, con il progressivo sviluppo delle redazioni giornalistiche delle reti [[Mediaset]] lo vedono impegnato dapprima come contraltare comico del più misuratodi [[Cesare Cadeo]] nella trasmissione preprandiale del sabato ''[[Calciomania]]'', trasmessa su [[Italia 1]]. Durante la trasmissione, oltre aad dispensareesprimere pilloleopinioni, delpiù suoo "pensiero"meno condivisibili, Mosca si rendeva protagoniste di improvvisate goliardiche in costume, ispirate alle ultime notizie del mondo del pallone; celebre la sua entrata in scena vestito di un grembiale da casalinga e con in mano una fiamminga di tagliatelle al tempo del "caso [[lipopill]]" (quando i giocatori Peruzzi e Carnevale avevano addebitato la loro positività al controllo [[antidoping]] all'assunzione di un farmaco [[anoressizzante]] il lipopill, appunto, per "rimediare" a una scorpacciata di [[tagliatelle]] avvenuta a casa di mamma Peruzzi).
Sono gli anni del grande Milan allenato da [[Arrigo Sacchi]] e illuminato dalle magie degli olandesi [[Van Basten]], [[Gullit]] e [[Rijkaard]] e fatalmente Mosca diventa appassionato e chiassoso profetasostenitore del "gioco a zona" e del "calcio totale",; la sua "macchietta" garrula e gesticolante riscuote successo, tanto da garantirgli un posto da ospite fisso e 'opinionista' anche a [[Guida al Campionato]], striscia domenicale condotta da un giovane [[Sandro Piccinini]] e durante la quale Mosca si specializza in pronostici azzardati (di cui nessuno gli chiede conto la settimana seguente) o "numeri" di dubbio gusto e utilità, come le "previsioni tramite pendolino".
Uno dei programmi con maggiore [[audience]] cui ha partecipato è stato ''L'appello del martedì'', una maldestra [[parodia]] della celebre trasmissione di [[Aldo Biscardi]] (che chiaramente per lui era diventata ''off-limits'' dopo la figuraccia del 1983), durante la quale Mosca si presentava in scena 'addobbato'vestito con toga e copricapo da magistrato e, anzichénella quale, limitarsioltre a scandire i tempi e i ritmi del dibattito televisivo vi prendeva parte attiva con la sua consueta, sguaiata ''verve''. In seguito ha preso parte anche ad altre trasmissioni: ''[[Controcampo (programma televisivo)|Controcampo]]'', ''Zitti e Mosca'', ''La Mosca al naso''.
Nel [[2002]] ha condotto la trasmissione ''Senza Rete'', in onda su [[Rete4]] e condotta insieme a [[Paolo Liguori]]; a questa trasmissione partecipavano anche [[Monica Vanali]] e [[Benedetta Massola]]. Maurizio Mosca è passato poi a condurre un programma televisivo sempre sul calcio diffuso in [[Lombardia]].
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