Storia delle Marche: differenze tra le versioni
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Le '''Marche''' hanno certamente una loro pluralità, come ci dice anche il nome, ma hanno anche fattori unificanti fortissimi: il paesaggio, il carattere degli abitanti, la dimensione urbana di ogni pur piccolo centro abitato, una cultura dell'armonia in tutti i settori, una ricchezza di poeti, musicisti e pittori; la stessa vocazione all'autonomia di ogni città, da alcuni invocata come prova della mancanza di unità, è in realtà il fattore maggiormente unificante. Il capoluogo stesso, [[Ancona]], non è il centro principale delle Marche perché le ha dominate in una qualche epoca, ma perché alla pari degli altri centri ha sempre seguito la sua strada senza pretese di conquista. Il nome storico della regione fino al [[1860]] è [[Marca di Ancona]], ma la maggiore importanza del capoluogo non è stata mai sopraffazione, cosicché ogni centro ha potuto sviluppare la sua vocazione ad essere capoluogo di sé stesso; anche comuni molto piccoli, che in altre regioni sono considerati paesini senza rilevanza, nelle Marche sono considerati a tutti gli effetti delle città. La storia della regione rispecchia quanto appena detto.
Le Marche nascono come unità etnica e culturale nell'[[età del ferro]], quando furono abitate per la loro interezza dai [[Piceni]], con gli importanti centri di [[Novilara]] (nei pressi di [[Pesaro]]), [[Ancona]], [[Belmonte Piceno]], [[Ascoli Piceno]]. Nel [[IV secolo]] il Piceno settentrionale venne invaso dai Galli [[Senoni]], mentre i [[Greci]] di [[Siracusa]] fondarono la colonia di Ancona. Dopo la [[battaglia di Sentino]] i Galli vennero sconfitti da una coalizione tra Romani e Piceni. Quando gli alleati romani divennero troppo invadenti, con la fondazione di colonie in territorio piceno, i Piceni si ribellarono, vennero sconfitti e dopo entrarono nello stato romano. Due importanti strade collegavano le Marche a [[Roma]]: la [[via Flaminia|Flaminia]] (che arrivava a [[Fano]]) e la [[via Salaria|Salaria]] (che arrivava a [[Porto d'Ascoli]]). Inoltre durante il periodo imperiale Ancona venne scelta da [[Traiano]] come porto di Roma verso Oriente, come prova anche l'iscrizione dell'[[arco di Traiano (Ancona)|arco di Traiano]] di Ancona, nella quale il capoluogo marchigiano è chiamato "accessum Italiae", cioè "ingresso d'Italia". Alla caduta di dell'[[Impero Romano d'Occidente]] le Marche, dopo aver fatto parte del regno di [[Odoacre]] come il resto d'Italia, entrarono nell'orbita dell'[[Impero Romano d'Oriente]], mentre il vecchio nome, "Piceno", si perde. Nell'alto [[Medioevo]] il territorio regionale acquista il nome di [[Marca di Ancona]], nata dall'unificazione di varie marche, ossia "territori di confine" del [[Sacro Romano Impero]]. In epoca comunale fiorirono i comuni di [[Pesaro]], [[Fano]], [[Ancona]], [[Jesi]], [[Fermo]] e [[Ascoli Piceno]]. In particolare [[Ancona]] ebbe momenti di splendore artistico e culturale grazie ai suoi rapporti marittimi con l'Oriente; è infatti una delle [[repubbliche marinare]] che non compaiono nello stemma della [[marina militare]]. Nel [[Rinascimento]] celebre in tutta Europa è la signoria di [[Urbino]], che fu un vero e proprio faro dell'arte italiana. Altre città importanti economicamente e culturalmente nel periodo delle signorie sono state quella di [[Camerino]], [[Fano]], [[Pesaro]], [[Senigallia]], [[Fabriano]], [[San Severino]]. Ancona, invece, alla pari con le altre città marinare italiane, mantenne il suo regime repubblicano. Tra la metà del 1500 e i primi decenni del 1600 le città marchigiane entrarono nello [[Stato della Chiesa]], che, come tutti gli stati regionali italiani, annullò le entità politiche più piccole. Seguì un periodo di recessione, condiviso da gran parte d'Italia, rischiarato solo dal pontificato di [[Clemente XII]] che nel 1700 tracciò la strada oggi detta [[Strada statale 76 della Val d'Esino|Vallesina]] e diede respiro all'economia regionale dichiarando [[Ancona]] [[porto franco]]. Con l'arrivo delle truppe francesi le Marche si diedero ordinamento repubblicano costituendosi in [[Repubblica Anconitana]], poi assorbita dalla [[Repubblica Romana (1798-1799)|Repubblica Romana]]. Durante il periodo [[Risorgimento|risorgimentale]] le Marche parteciparono alle lotte per l'unificazione con i moti di [[Macerata]] e con l'eroica resistenza di [[Ancona]] alle truppe austriache nel [[1849]], in contemporanea con [[Roma]] e [[Venezia]]. La battaglia finale dell'unificazione italiana si combatté nelle Marche: fu la celebre [[battaglia di Castelfidardo]], che permise l'unione dei territori
== I primi insediamenti ==
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