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== Cenni storici ==
Questa grande voragine si apre, improvvisamente, tra i campi coltivati, nel [[calcare|suolo calcareo]] con le pareti praticamente verticali che mostrano con grande evidenza le ordinate giaciture delle [[rocce sedimentarie|stratificazioni geologiche]] sovrappostesi durante il lunghissimo processo di deposizione e successiva [[rocce sedimentarie|diagenizzazione]] dei sedimenti calcarei che originarono la formazione del basamento calcareo risalente al Cretaceo inferiore, la cui emersione ha dato origine allaallo scheletro strutturale della [[Puglia]], processo che viene concordemente datato dai geologi tra i 250 milioni ed i 60 milioni di anni fa.<br/> Nelle pareti a strapiombo si aprono gli spechi di innumerevoli grotte, molte delle quali disposte su vari livelli, molte delle qualicioè intercomunicanti anche in senso verticale, tutte censite e catalogate con rigore scientifico nel corso degli studi che, a varie riprese, hanno interessato questo sito sin dal [[XVIII secolo]]<ref>Natura, Archeologia e Storia del Pulo di Molfetta - a cura di Francesca Radina, Mario ADDA editore, 2007.</ref>.
Nel [[Neolitico]] il Pulo di Molfetta era frequentato dalle comunità che vivevano nei pressi della dolina, certamente in villaggi all'aperto ed in piano (non in grotta, come erroneamente taluni credono), come si evince dai numerosi resti rinvenuti nei dintorni, soprattutto nel ''fondo Azzollini'' (dal nome del proprietario) in cui nel [[XIX secolo|1800]] avvenne la interessante scoperta archeologica.<br/>
Ancora degna di nota è la circostanza che verso il termine del XVIII secolo sull'erbososul fondo del Pulo fu autorizzata dal [[Borboni|governo borbonico]] una ''nitriera'', cioè una vera e propria fabbrica - i cui resti sono stati oggetto di un recente restauro terminato nel 2003 - in cui veniva prodotta [[polvere da sparo]] a partire dal [[salnitro]], sale (nitrato di Potassio) contenente [[azoto]] (N) e [[potassio]] (K), individuatoriconosciuto tra i sedimenti del sito dall'abate Fortis, studioso padovano che trovavasi in Puglia per altri motivi e che fu chiamato a dare il suo parere dal fratello del noto [[canonico]] [[Giuseppe Maria Giovene]], grande studioso [[naturalista]], molto attivo in quei tempi di grande influenza del [[Positivismo]].
In seguito al disastroso terremoto del [[23 novembre]] [[1980]], noto come il [[terremoto dell'Irpinia]], i cui effetti si fecero sentire in maniera pesante anche a tanti chilometri di distanza, nelle grotte che si affacciano sul Pulo si verificarono numerosi crolli e cedimenti strutturali che ne minarono l'assetto statico tanto da determinarne la chiusura al pubblico. Successivamente si ebbe l'intervento da parte degli Enti competenti al fine della messa in sicurezza del sito e del suo recupero funzionale alla fruizione da parte del pubblico, prevista per la fine del [[2008]]. ▼
▲In seguito al disastroso terremoto del [[23 novembre]] [[1980]], noto come il [[terremoto dell'Irpinia]], i cui effetti si fecero sentire in maniera pesante anche a tanti chilometri di distanza, nelle grotte che si affacciano sul Pulo si verificarono numerosi crolli e cedimenti strutturali che ne minarono l'assetto statico tanto da determinarne la chiusura al pubblico. SuccessivamenteInoltre una frana ostruì l'ingresso di alcune grotte che in precedenza erano accessibili. In seguito a tali fatti si ebbe l'intervento da parte degli Enti competenti al fine della messa in sicurezza del sito e del suo recupero funzionale alla fruizione da parte del pubblico, previstafinalmente perripartita lain finedata del30 novembre [[2008]].
== Caratteristiche geo-morfologiche ==
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