Contrada della Pantera: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
mNessun oggetto della modifica
Riga 22:
|sito =[http://www.contradadellapantera.it/ Contrada della Pantera]
|siti =
|periodico =''[http://www.contradadellapantera.it/grattapassere.htm Il Grattapassere]''
}}
:"''Pantera. n. 2 - Dal campanile de Padri del Carmine prenda tutta la piazza detta il Pian de Mantellini, tutto Laterino e strada di Sant'Ansano fino al [[Chiesa di San Sebastiano|convento di San Sebastiano]] esclusive, e per la via delle Due Porte arrivi all'imboccatura della piazzetta di [[Postierla]], esclusa però detta piazza e case all'intorno, ed abbraccia la strada che dalla Madonna del Corvo va alla [[Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta (Siena)|chiesa di San Quirico]].''"
Riga 48:
 
== Gli aneddoti ==
[[immagine:Fontanina battesimale Pantera.JPG|thumb|right|250px|La fontanina battesimale della contrada, in Piazza del Conte.]]
Nel luglio [[1930]] la Pantera ebbe in sorte una cavalla di scarsissimo valore. Considerata anche la recente vittoria del 2 luglio [[1926]], la dirigenza di Stalloreggi decise di puntare su un fantino di poche pretese.
 
Per le prime prove fu ingaggiato un fantino maremmano, conosciuto come Moro: costui, oltre ad avere notevoli difficoltà a montare il cavallo, risultava anche particolarmente antipatico ai panterini.
Si decise allora di cambiare monta e la scelta cadde su Alfredo Iacopini detto Grattapassere. Questi era un fantino senza molte qualità, che aveva corso solo un Palio, senza successo, nell’agosto [[1925]] per il Drago. Ma ai panterini Grattapassere risultava molto simpatico, forse per il suo soprannome che lasciava intuire la sua abilità con le donne.
[[immagine:Fontanina battesimale Pantera.JPG|thumb|right|250px|La fontanina battesimale della contrada, in Piazza del Conte.]]
Il Moro, vistosi escluso per la sua presunta antipatia, protestò in modo assai vivace e la Contrada decise di risolvere la questione stabilendo per sorteggio quale dei due fantini avrebbe corso al Palio. Ma il panterino incaricato di gestire le operazioni del sorteggio, per favorire Grattapassere, ebbe la brillante idea di scrivere in entrambi i biglietti il suo nome. E al Moro non restò che rassegnarsi all’esito di un “regolare” sorteggio, mentre Grattapassere corse per la sua seconda ed ultima volta il Palio.
 
Com’era prevedibile, durante la corsa la Pantera rimase sempre nelle retrovie, ma a Grattapassere furono tributati grandi onori: ormai era entrato nel cuore dei panterini.