Pulo di Molfetta: differenze tra le versioni

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La sua forma è subcircolare, con diametro variabile da un massimo di circa 180 [[m]] a un minimo intorno ai 170 m). La profondità massima è di circa 30 m. La relativa vicinanza alla costa (poco meno di un chilometro, in linea d'aria) fa sì che il livello della falda acquifera sottostante si attesti non oltre 10 m al di sotto del piano di sedime attuale, come verificato da recenti studi effettuati nel corso del restauro e recupero funzionale ad opera dell'Amministrazione Provinciale e raccolti nel testo pubblicato nel [[2007]] a cura della dott.ssa Francesca Radina, a documentazione del lavoro svolto, riportato nelle ''note'' a seguire.
 
Esso è il più piccolo dei tre più noti "'''''puli'''''" <ref>Oltre al '''Pulo di Molfetta''' sono largamentepiuttosto noticonosciuti anche il '''[[Pulo di Altamura]]''' ed il '''Pulicchio''' di Gravina. Questi ultimi, d'altra parte, si trovano sullain zonaprossimità dello spartiacque murgiano, su due terrazzi marini tra i più altaelevati delledella Murge[[Murgia]]. Il Pulicchio si trova lungo la [[strada provinciale]] [[Corato]]-[[Altamura]], nei pressi dell'intersezione con la "bretella" che la collega alla [[Ruvo di Puglia|Ruvo]]-Altamura , e dà il nome alla foresta demaniale [[PulicchijePulicchje]], un impianto di conifere facente parte del programma di rimboschimento che il [[Forestale|Corpo forestale dello Stato]] ha portato avanti nell'area murgiana a partire dagli [[Anni 1950|anni cinquanta]]. Nella perimetrazione che delimita il [[Parco Nazionale dell'Alta Murgia]] esistono diversi altri [[inghiottitoio|inghiottitoi]] che prendono il nome di "pulo", quale quello cosiddetto ''della cavallerizza'', nel territorio di [[Ruvo di Puglia]], il Pulo di Toritto e quello cosiddetto ''di Lamalunga'', località nei pressi di Altamura, in una grotta del quale complesso è avvenuto il ritrovamento dei resti fossilizzati del famoso [[Uomo di Altamura]], detto "amichevolmente" ''Ciccillo''. Potrebbe aggiungersi all'elenco il ''Gurgo di [[Andria]]'' che, malgrado il diverso nome, è una forma della stessa origine.</ref> più noti della [[provincia di Bari]], ma non per questo meno interessante. Inoltre è la dolina di questo tipo più prossima alla costa, per cui la si può considerare ''la più giovane'', in termini geologici.<br/>
Le pareti sono costituite da [[calcari]] organogeni del [[Cretacico|cretaceo]] inferiore, mentre sul fondo della dolina lai rocciadetriti calcarearocciosi residualeresiduali dei crolli èsono ricopertaricoperti da spessi strati di materiale detritico di pezzatura minore e alluvionale (che ne occultano la naturale via di allontanamento delle [[acque meteoriche]], generalmente costituita da un inghiottitoio) accumulatosi non solo nel corso delle [[ere geologiche]], ma anche ad opera della intensa opera estrattiva della "''nitriera''" a cavallosoprattutto deglinegli ultimi anni del [[XVIII secolo]] ed il primo decennio del [[XIX secolo|XIX]], anche se si puo' dire che dopo soli sette anni, dal [[1784]] (gennaio) al [[1791]], l'attività estrattiva non sia statarisultata più economicamente remunerativa.
Non si può escludere che l'attività di [[cava]] sia stata estesa anche ad un versante della dolina, precisamente quello che si presenta con una pendenza più addolcita, rispetto a quella delle pareti contigue, quasi tutte strapiombanti. Tale ipotesi deriva da una immagine dei luoghi giuntaci attraverso uno degli "schizzi" dell'illustratore inglese [[Hawkins]] durante la visita svolta nel [[1788]] insieme ad un suo connazionale ed allo studioso naturalista tedesco [[Zimmermann]], sotto la guida dell'instancabile canonico Giovene.
 
 
== Note ==