Augusto Colombo: differenze tra le versioni
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Durante il secondo conflitto e negli anni immediatamente successivi, Colombo ha lasciato alcuni incisivi disegni sul dramma della guerra e le successive vicende politiche, come testimoniano i manifesti “Il bestiale fascismo è vinto!” (1945), “Liberateci dal nodo sabaudo!” (1946), “Un’altra guerra? No” (1947)<ref>Mario De Micheli, I fogli della guerra, in Augusto Colombo, cit., pp. 90-108</ref>.
Dal 1933, fino all’anno della morte, ha diretto una sua scuola d’arte<ref>Cfr.La Scuola d’Arte di Augusto Colombo, con testi di V. Beonio-Brocchieri, L, Medici, A. Palatini, Milano, 1957.</ref>. Dal 1932 al 1939 ha collaborato alla rivista “Perseo”, e nel 1945 ha la rivista “Valori” e promosso il movimento “Le arti e la libertà”, insieme a [[Arrigo Minerbi]], [[Anselmo Bucci]], [[Aldo Palatini]].
Nel 1970 il Comune di Milano ha dedicato a Augusto Colombo un’ampia retrospettiva, svoltasi nel Palazzo dell’Arengario<ref>Mario Lepore, Augusto Colombo: cinquant’anni di pittura e insegnamento, in “Corriere d’Informazione” del 23 settembre 1970, e Dino Buzzati, Una nobile figura di ar-tigiano artista, in “Corriere della Sera” del 27 settembre 1970. </ref>. Nel 1998 la Mostra “I segni della guerra”, con opera di Aldo Carpi e di Augusto Colombo, è stata organizzata presso il Museo di Storia
Ha vinto il Premio Sarfatti nel 1923; è stato nominato Cittadino Benemerito di Milano nel 1969.
== Note ==
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