Partito Repubblicano Italiano: differenze tra le versioni

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All'indomani delle elezioni del 1948, con la segreteria di Randolfo Pacciardi, il PRI si sposta al centro.
NelL'alleanza con il centrismo dura fino al 1957, quando i repubblicani ritirano l'appoggio esterno al governo Segni; Randolfo Pacciardi, messo in minoranza, lascia la direzione del partito. Nel 1959 La Malfa assume la direzione de "La Voce Repubblicana". Nel 1965 diventa segretario del partito. Dai primi anni sessanta il PRI era entrato stabilmente nella maggioranza di governo. Tale collaborazione andrà in crisi nel 1974, per dissidi tra il capo carismatico del partito e il Presidente del consiglio Rumor.
Fautore di una gestione rigorosa della finanza pubblica, basata su scelte capaci di privilegiare gli investimenti piuttosto che le spese, La Malfa esce col PRI dalla maggioranza nel 1974 per divergenze col ministro del Bilancio Giolitti sulla politica economica.
Nei primi mesi deidel 1979, il Capo dello Stato affida a Ugo La Malfa l'incarico di formare il nuovo governo. Il tentativo non riesce, e il 21 marzo viene varato il quinto governo Andreotti, del quale la Malfa è comunque vicepresidente. Cinque giorni dopo La Malfa muore colto da un male improvviso. In settembre il Pri elegge Bruno Visentini presidente e Giovanni Spadolini segretario del partito.
 
Negli anni Ottantaottanta Spadolini prima e il figlio di Ugo Giorgio La Malfa (figlio di Ugo) poi legano il Pri al Pentapartito, che dal 1983 al 1990 governa l'Italia. Il PRI romperà con la maggioranza nel 1991 in merito alla "Legge Mammì" sulle telecomunicazioni. Gli avvenimenti più importanti degli anni Ottanta:
 
Nel giugno 1981 G. Spadolini diventa il primo Presidente laico del Consiglio dei Ministri nella storia repubblicana. Riprendono dopo alcuni anni di chiusura le pubblicazioni de "La Voce Repubblicana", sotto la direzione dello stesso Spadolini.