Pietro Giannone: differenze tra le versioni
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Riamasto nelle prigioni sabaude per molti anni (l'ultima delle quali fu la fortezza-carcere di Torino dove rimase prigioniero per ben dodici anni), fu costretto a firmare un atto di [[abiura]] ([[1738]]) che non gli valse tuttavia la libertà. Infatti, dal dicembre 1738 fu tenuto prigioniero nella fortezza di [[Ceva]], dove scrisse alcuni dei suoi componimenti più famosi; vi rimase fino al 1744 per essere poi trasferito.
Morì
==Dell'istoria civile del regno di Napoli==
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