Sonny Liston: differenze tra le versioni
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Campione del Mondo dei pesi massimi tra il [[1962]] e il [[1964]],
Nato in una piantagione dell’[[Arkansas]] tra i ventuno figli di un mezzadro abusivo, Tobe Liston (il tredicesimo della madre Helen Baskin), ebbe un’infanzia miserabile: da adulto portava ancora sulla schiena i segni delle frustate cui era stato sottoposto dal padre da bambino. Discussa la data di nascita, che secondo alcuni avrebbe potuto risalire ad un anno tra il 1925 ed il 1929. Tuttavia dai dati del censimento del 1930 custoditi a Washington il piccolo Charles in quell’anno non risulta ancora nato.
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Il giovane Liston – piuttosto ingenuo ed afflitto da lieve balbuzie – partecipò anche ad un piano di riabilitazione lavorando nell’edilizia, dove attraverso il sindacato è contattato per la prima volta dalla mafia, interessata a controllare pugili promettenti.
Ebbe una breve carriera da dilettante che lo portò rapidamente a vincere il 16 giugno 1953 il torneo [[Midwest Golden Gloves]], prestigiosa competizione per pugili dilettanti americani, battendo [[Ed Sanders]], medaglia d’oro alle [[Olimpiadi]] del 1952. In questa occasione si verifica un primo episodio che dà inizio alla triste fama di picchiatore di Liston. Durante l’incontro colpì infatti con un pugno alla testa forse irregolare il suo avversario Sanders, che avvertì nei mesi successivi forti mal di testa. L’anno dopo il Sanders, forse per le conseguenze di quel terribile pugno, morirà per emorragia celebrale dopo l’incontro con Willie James per il titolo della Nuova Inghilterra.
Su insistenza di alcuni procuratori che ne intravedevano il brillante futuro, il Liston esordì presto tra i professionisti (pesi massimi) il 2 settembre [[1953]], battendo per KO alla prima ripresa ed in soli 33 secondi il pugile [[Don Smith]], detto il Toro. Negli anni successivi, nonostante alcuni nuovi arresti per piccoli reati il boxeur conseguì vittorie in serie contro una ventina di pugili minori, ed una sola sconfitta ai punti in circostanze paradossali contro un certo Marthy Marshall. Questi aveva iniziato il combattimento con una buffa danza; Liston si mise a ridere e Marshall gli fratturò la mascella colpendolo a sorpresa.
Dopo una nuova detenzione per oltraggio e resistenza alla forza pubblica, che lo bloccò per il biennio 1956-57, osteggiato dalle principali federazioni pugilistiche, Liston stava per rinunciare alla boxe. Fu ancora un sacerdote cattolico, padre Edward Murphy, a convincerlo a proseguire. Da allora Charles L. Liston (ormai per tutti Sonny) sconfisse i principali pretendenti al titolo mondiale dei massimi costruendo il mito del pugile invincibile.
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Nella rivincita a Las Vegas il 22 luglio [[1963]], con una borsa in palio di 1 milione di dollari, Liston battè nuovamente Patterson per KO al primo round, in soli 2 minuti e 20 secondi di combattimento. Il campione riconobbe tuttavia a Patterson (detto “il coniglio” per il modo di combattere) una condotta coraggiosa. Ma Liston non cambia: risalgono a questo periodo altri incontri con mafiosi (i fratelli Krays a Londra), due nuovi arresti per ubriachezza e resistenza, ed un probabile caso di tentata violenza sessuale. Nella sua vita il campione finì in carcere per ben 19 volte.
Nel [[1964]] su forti insistenze degli organizzatori il campione del mondo mise in palio il titolo contro il ventiduenne [[Cassius Marcellus Clay]], vincitore delle [[Olimpiadi di Roma]] nel [[1960]], reduce da 19 combattimenti vittoriosi da professionista.
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Mai si erano visti due match per il campionato del mondo in grado di suscitare tanti dubbi e il KO del 1965 resta l’episodio più sospetto nella storia della boxe. Tali circostanze, avvalorate dal biografo di Clay David Remnick (“Il re del mondo” 1997) che lamenta l’assenza di un confronto non inquinato tra i due campioni, non diminuiscono i meriti sportivi di [[Cassius Clay]], dimostratosi estraneo alle probabili combine che inquinarono i due match.
A causa della squalifica e persa ogni credibilità il Liston emigrò in [[Svezia]]. Il 29 giugno del 1966 tornò sul ring a Stoccolma, sconfiggendo il tedesco Gerhard Zech. L’ex campione del mondo, che in [[Svezia]] godeva di enorme popolarità (oltre 20.000 spettatori paganti seguirono una volta un suo allenamento), sconfisse nel 1966 e 1967 Amos Johnson, Dave Bailey ed Elmer Rush.
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Lasciò la moglie Geraldine ed i figli Arletha, Eleaner e Daniell (adottivo). Nella sua carriera
[[Categoria:Pugili statunitensi|Liston, Sonny]]
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