Il paradiso degli orchi: differenze tra le versioni

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Come tutti i dipendenti viene interrogato dalla polizia nella persona dell'ispettore Caregga, ma per ora niente sembra far pensare ad una svolta nelle indagini.
Qualche giorno dopo, Ben fa l'incontro che gli cambierà la vita. Incontra, nel reparto maglieria, una bellissima taccheggiatrice ed immediatamente si sente in dovere di proteggerla da Cazeneuve, l'addetto alla sorveglianza. Ribattezzata "zia Julia", la donna sta al gioco e proprio mentre contrattano con Cazeneuve, Ben vede due vecchietti che si baciano. Subito dopo si ritrova in terra: è scoppiata la seconda [[bomba (ordigno)|bomba]]. Si ritrova sordo e viene così portato all'ospedale. Ad attenderlo, all'uscita c'è la bella zia Julia. Corrono verso casa di Benjamin, travolti dalla passione, ma sono interrotti da una vera e propria invasione di travestiti brasiliani, capeggiati da Theò, altro collega di Ben ai Grandi Magazzini.
Segue un nuovo interrogatorio, questa volta ad opera del commissario Rabdomant, al quale rivela la sua vera professione ai Grandi Magazzini. L'interrogatorio finisce in fretta e Benjamin può tornare alla sua vita, fatta anche, tra le altre cose, di partite a [[scacchi]] con Stojilkovitch, veterano di troppe guerre, in compagnia del fidato cane Julius. Le partite si svolgono ai Grandi Magazzini, dove Stojil ricopre il ruolo di guardia notturna, ma questa notte hanno compagnia: i poliziotti intenti a sorvegliare il tutto. Benjamin viene allontanato a forza e non può usare la scala di servizio: è costretto dunque a passare per il reparto giocattoli e qui avviene un evento tanto straordinario quanto: Julius, il cane, ha il suo primo [[epilessia|attacco epilettico]]. A casa tutti sono al suo capezzale, convinti che non si salverà, ma Therese ha dell'altro in serbo per Ben. Therese, [[astrologia|astrologa]] convinta ed abile, gli rivela che, a giudicare dalle loro date di nascita, le vittime erano destinate a morire in quel preciso giorno, ma Ben non vuole (e non può) dar credito alle voci della sorella.