Storia del Regno d'Italia (1861-1946): differenze tra le versioni
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La fine della guerra vide l'[[Italia]] in condizioni critiche: i combattimenti risalendo la penisola ed i bombardamenti aerei avevano ridotto molte città e paesi a cumuli di macerie, le principali vie di comunicazione erano interrotte, il territorio era occupato dalle truppe angloamericane, ad eccezione dell'[[Trieste|area triestina]] che venne velocemente occupata dai partigiani [[Josip Broz Tito|titini]] per un periodo di sei mesi, ritirandosi solo a seguito di un ultimatum alleato. Durante questo periodo i partigiani [[Jugoslavia|jugoslavi]] massacrarono le minoranze etniche italiane presenti nell'[[Istria]] e, per nascondere il crimine, gettarono gli innumerevoli cadaveri nelle [[foibe]] [[Carso|carsiche]].
Il numero di [[Conteggio delle vittime della seconda guerra mondiale per nazione|italiani morti]] a causa della guerra fu molto elevato: sono stimati tra 415000 (di cui 330000 militari e 85000 civili) <ref>Giulio De Martino, ''La mente storica: orientamenti per la didattica geo-storico-sociale'', Liguori Editore Srl, 2005, ISBN
Dalla fine della guerra fino agli [[Anni 1950|anni cinquanta]] avvenne anche l'[[esodo istriano]] durante il quale circa gran parte della popolazione di [[lingua italiana]] (in quantità stimata tra un minimo 200.000 e un massimo 350.000 persone,
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{{Vedi anche|Fronte dell'Uomo Qualunque|Piano Marshall|Legge truffa|Legge Merlin}}
''(Indicativamente dal [[1946]] al [[1958]]).''
[[Immagine:Marshall Plan poster.
In questi anni si tentò di riparare i danni provocati prima dal fascismo e poi dalla guerra. L'Italia diventò un grande cantiere, anche grazie agli aiuti del [[Piano Marshall]]. In contemporanea si verificarono evoluzioni nella politica e nel costume.
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