Notte di Taranto: differenze tra le versioni

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== Premessa ==
 
[[Immagine:Base_Navale_Taranto_proiettore.jpg|thumb|left|115px|Proiettore della Marina]]
La base navale di Taranto, così come tutte le basi navali italiane, era bene attrezzata per la riparazione delle unità danneggiate, grazie soprattutto alla disponibilità di grandi bacini di carenaggio, ed alla presenza nel suo [[arsenale]] di tutti i pezzi di ricambio per i macchinari e le armi.
 
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== Scenario ==
Nell'[[agosto]] del [[1940]], entrarono in servizio due nuove unità da battaglia della Regia Marina: le imponenti [[nave da battaglia|navi da battaglia]] ''[[Vittorio Veneto (nave da battaglia)|Vittorio Veneto]]'' e ''[[Littorio (nave da battaglia)|Littorio]]''.
 
[[Immagine:Nave_Littorio_equipaggio.jpg|thumb|left|175px|Nave ''Littorio'' con l'equipaggio schierato]]
Queste erano lunghe 238 metri, potevano sviluppare una velocità massima di 30 [[nodo (unità di misura)|nodi]] ed avevano un dislocamento di 41 300 [[tonnellata|t]] standard. Il peso complessivo della sola corazzatura era di 13 600 t. L'armamento era costituito da nove [[cannone|cannoni]] da 381/50 mm collocati in tre torri trinate, da 12 cannoni da 152/55 mm e da 12 cannoni da 90/50 mm. Vi erano inoltre 4 cannoni da 120/40 mm per il tiro illuminante, 20 mitragliere antiaeree da 37/54 mm e 30 da 20/65 mm.
 
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La [[Royal Navy]], nella persona del Comandante in Capo della ''Mediterranean Fleet'', ammiraglio
[[Andrew Cunningham]], decise allora di allestire un'operazione per affondare o danneggiare le unità navali italiane dislocate nella base di Taranto, perfezionando un piano di attacco notturno con aerosiluranti studiato già nel [[1935]] dall'ammiraglio [[Lumley Lyster]], all'epoca della [[guerra d'Etiopia]]. Il piano era molto rischioso e contava molto sul fattore sorpresa, in quanto le [[portaerei]] da cui sarebbero decollati gli aerei per compiere la missione dovevano portarsi ad al più 130 [[miglio (unità di misura)|miglia]] dalla costa italiana, con il rischio di essere scoperte dal nemico. Inoltre si doveva illuminare la rada ricorrendo al supporto di aerei bengalieri, mentre gli aerosiluranti avrebbero dovuto volare a pelo d'[[acqua]], per eludere le batterie contraeree e per evitare che i siluri affondassero nel fango del fondale basso. Pur con tutte queste precauzioni, se le navi italiane avessero steso le cortine fumogene l'azione sarebbe certamente fallita.
[[Immagine:Nave_Littorio_equipaggio.jpg|thumb|left|175px|Nave ''Littorio'' con l'equipaggio schierato]]
 
Il pomeriggio del [[6 novembre]] 1940 l'operazione ebbe inizio: le navi da battaglia ''[[HMS Malaya (1915)|Malaya]]'', ''[[HMS Ramillies (07)|Ramillies]]'', ''[[HMS Valiant (1914)|Valiant]]'' e ''[[HMS Warspite (1913)|Warspite]]'', la [[portaerei]] ''[[HMS Illustrious (R87)|Illustrious]]'', gli [[incrociatore|incrociatori]] ''[[HMS Gloucester (C62)|Gloucester]]'' e ''[[HMS York (90)|York]]'' e 13 [[cacciatorpediniere]] salparono da Alessandria d'Egitto diretti verso Malta, nei cui pressi stazionava la portaerei ''[[HMS Eagle (1918)|Eagle]]''.
[[Immagine:Fairey Swordfish.jpg|thumb|right|175px|Aerosilurante Fairey Swordfish in volo]]
[[Immagine:Nave_Conte di Cavour_Taranto.jpg|thumb|right|175px|Nave ''Conte di Cavour'' parzialmente affondata]]
[[Immagine:Nave_Littorio_Taranto.jpg|thumb|right|175px|Nave ''Littorio'' seriamente danneggiata]]
[[Immagine:Caio_Duilio_riparazione.jpg|thumb|right|175px|Nave ''Caio Duilio'' seriamente danneggiata]]
Il pomeriggio del [[6 novembre]] 1940 l'operazione ebbe inizio: le navi da battaglia ''[[HMS Malaya (1915)|Malaya]]'', ''[[HMS Ramillies (07)|Ramillies]]'', ''[[HMS Valiant (1914)|Valiant]]'' e ''[[HMS Warspite (1913)|Warspite]]'', la [[portaerei]] ''[[HMS Illustrious (R87)|Illustrious]]'', gli [[incrociatore|incrociatori]] ''[[HMS Gloucester (C62)|Gloucester]]'' e ''[[HMS York (90)|York]]'' e 13 [[cacciatorpediniere]] salparono da Alessandria d'Egitto diretti verso Malta, nei cui pressi stazionava la portaerei ''[[HMS Eagle (1918)|Eagle]]''.
 
L'[[8 novembre]], allarmato da queste manovre nel [[Mar Mediterraneo]], il Comando supremo della Marina italiana inviò unità cacciatorpediniere, [[torpediniere]] e [[sommergibile|sommergibili]] di pattuglia nel [[canale di Sicilia]], mentre nella base di Taranto fu fatto concentrare il grosso della forza navale italiana.
 
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L'attacco alla base di Taranto era stato programmato per il [[21 ottobre]], in onore dell'anniversario della [[battaglia di Trafalgar]], ma problemi tecnici a bordo dell<nowiki>'</nowiki>''Illustrious'' posticiparono l'attacco all'11 novembre.
[[Immagine:Base_Navale_Taranto_proiettore.jpg|thumb|left|115px|Proiettore della Marina]]
 
Alle ore 20:30 dalla portaerei ''Illustrious'' cominciarono le operazioni di decollo della prima ondata di aerei diretti verso Taranto.