Filosofia: differenze tra le versioni

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Questa concezione, che culminerà nel primo tentativo di sintesi fra ragione e fede operato da [[Sant'Agostino d'Ippona|Agostino]], permeerà quindi tutto l'[[Alto Medioevo]], almeno nell'Occidente cristianizzato; e solo con [[San Tommaso]]<ref> «Pensiero e ragione si possono conciliare, anzi, la ragione serve agli esseri umani per interrogarsi anche su alcuni enigmi di fede. Lo scopo della fede e della ragione è lo stesso, se poi la ragione si trova in contrasto con la fede deve cedere a questa» (San Tommaso, ''Summa contra gentiles'')</ref> si giungerà a una più piena conciliazione fra fede e ragione, nell'ottica però di una filosofia concepita come ''praeambulum fidei'', cioè avvio introduttivo alla fede: istrumento indispensabile non per rafforzare o poter dedurre razionalmente le verità della dottrina cristiana, quanto allo scopo di difenderle dalle critiche nei suoi confronti, da [[eresia|eresie]] e nemici, obiettivo primario degli scolastici.
 
La filosofia, perintesa ladalla [[Scolastica]] come ''ancilla theologiae'' <ref>[[Pierre Hadot]], ''Esercizi spirituali e filosofia antica'', Torino, Einaudi, 2002 pag.67</ref> va utilizzata per svelare il [[profeta|profetico]] contenuto cristiano delle antiche filosofie greche (Platone ad esempio diviene profeta dell'avvento del Cristianesimo) o va adoperata per introdurre, con gli strumenti filosofici dei grandi pensatori del passato, alla dottrina cristiana.<ref>Ad esempio uno dei più famosi scolastici dell'età mediovale «''Ugo di San Vittore nel ''Didascalicon'' riconduce gerarchicamente le scienze profane alla filosofia e considera la filosofia propedeutica allo studio delle Sacre Scritture.''» (AA.VV. ''I filosofi e le idee'' , B. Mondadori editore, 2007 pag.585) </ref>
 
===Il contrasto fede e ragione===