Studiolo di Francesco I: differenze tra le versioni
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Nell'agosto del [[1570]] [[Vincenzo Borghini]], intellettuale della corte medicea, dettava al Vasari il programma di decorazione di una stanza di Palazzo Vecchio, adiacente anche alla camera da letto di Francesco I e comunicante con lo [[Studiolo di Cosimo I]], padre di Francesco, anche questo un piccolo ambiente segreto.
Fu quindi completato tra il [[1570]] e il [[1572]] da un gruppo di artisti supervisionati da [[Giorgio Vasari]] e dal suo discepolo [[
Fu però smantellato nel [[1590]], non molto tempo la scomparsa del granduca ([[1587]]), che presto l'aveva abbandonato in favore di [[Pratolino]]: le pitture che lo decoravano vennero disperse tra le varie raccolte di opere d'arte della città: gli [[Uffizi]], [[Palazzo Pitti]], ecc. Nel [[1920]] si decise di ripristinare questo ambiente, ricreando il pavimento e i pannelli lignei sui quali sono poggiate le pitture (in realtà ciascun pannello copre un armadio o una porta). Le pitture sono state ricollocate basandosi sui temi degli affreschi sulla volta, dove sono rappresentati i quattro elementi. All'epoca del riallestimento mancarono due pannelli, non si sa se dispersi o mai realizzati. L'unica parte originale è quindi la zona del soffitto, ma l'insieme comunque ancora oggi di grande suggestione.
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