Liberal Democratici (Regno Unito): differenze tra le versioni
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Sono eredi diretti dei "[[whigs]]", i liberali, che hanno conteso la scena politica inglese ai "[[Partito Tory|tories]]", i [[Partito Conservatore (Regno Unito)|conservatori]], per tutto il XIX secolo. Tra i suoi esponenti più illustri si ricorda il Primo Ministro [[David Lloyd George]], l'ultimo Primo Ministro liberale.
Fino agli anni venti i liberali hanno rappresentato l'ala [[sinistra]] del parlamento britannico. Con l'avvento, agli inizi del secolo, del [[Partito Laburista (Regno Unito)|Partito Laburista]], i liberali si sono caratterizzati sempre più come un partito di [[centro-sinistra]], accusati dai laburisti di essere troppo "[[borghesia|borghesi]]". Per tutta la seconda metà del XX secolo, i liberali sono stati ai margini della scena politica nazionale, nonostante la buona presenza nelle elezioni amministrative, a causa del sistema maggioritario che favoriva il partito laburista e quello conservatore. Del resto, dall'immediato dopoguerra al [[1962]], il Partito Liberale subì la scissione e la diretta concorrenza del ''Partito Liberale Nazionale'', contrario a qualsiasi forma di accordo con i laburisti. Dalle elezioni del [[1970]], i liberali cominciarono a riguadagnare consensi, passando dal 7,5% al 13% del [[1979]]. Alle politiche del [[1982]] i Liberali si presentarono alle elezioni con il
=== I Lib Dems ===
Nel [[1988]] i liberali ed i socialdemocratici si sono uniti ed hanno dato vita vita al
Le elezioni del [[1997]] hanno visto per la prima volta un notevole avvicinamento dei Lib-Dems verso i Laburisti di [[Tony Blair]]. Con la maggiore autonomia riconosciuta a [[Scozia]] e [[Galles]] nel [[1999]], i Liberal Democratici, da sempre fautori di un più deciso decentramento, sono entrati a far parte dei governi locali, insieme ai Laburisti, ottenendo importanti concessioni sui programmi di governo (ad esempio l'abolizione delle tasse universitarie in Scozia).
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Nel [[1999]] dopo 8 anni il leader [[Paddy Ashdown]] ha lasciato il timone al giovane e carismatico parlamentare scozzese [[Charles Kennedy]] MP, da molti visto come l'antitesi del tipico e grigio politico britannico. Secondo molti osservatori, [[Charles Kennedy]] ha portato i Liberal-Democratici alla sinistra del c.d. New Labour (Nuovo Labour) di [[Tony Blair]]. Negli ultimi anni, infatti, i Lib-Dems hanno sostenuto politiche quali la tassazione fino al 50% per i redditi più alti; educazione universitaria gratuita; politiche ambientali più radicali; depenalizzazione della cannabis; difesa ad oltranza di diritti civili; riforma elettorale in senso proporzionale; devoluzione; difesa dei diritti omosessuali.
Con il suo stile meno convenzionale (soprannominato
Nel
Nel [[2007]] alle elezioni per il Parlamento [[Scozia|Scozzese]] e per L'Assemblea [[Galles]]e, i Lib-Dems mantennero sostanzialmente inalterati i propri seggi, rispettivamente 16 (1 meno) e 6. Il dato più preoccupante furono, invece, le contemporanee amministrative in [[Inghilterra]]. I Lib-Dems ottennere 2126 consiglieri, ben 246 in meno, con un calo del 10%. A ciò si aggiunse il controllo di 23 consigli, contro i 27 precedenti. Il dato però, si offriva ad una duplice interpretazione. Da un lato i Lib-Dems perdevano consersi a vantaggio dei conservatori, soprattutto nel Sud dell'Inghilterra, a causa della campagna ambientalista condotta dai Tories. Dall'altro lato i Lib-Dems superavano i Laburisti in termini di consiglieri (2126 contro 1865) e vi si avvicinavano molto in termini percentuali, 26 contro 27%. In tal modo, i Lib-Dems confermavano il proprio ruolo di terza forza del paese, con un consenso di almeno il 20% dei voti.
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