Adolfo Quintieri: differenze tra le versioni

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Figlio di Demetrio Quintieri e Maria Barracco, e fratello dell'insigne musicista Maurizio Quintieri, a 22 anni si laureò in giurisprudenza presso l'[[Università degli studi di Napoli]] con il massimo dei voti e la lode. Superati nello stesso anno gli esami di abilitazione si iscrisse giovanissimo all'Albo degli avvocati del foro di Cosenza dove esercitò la professione con impegno, passione e dirittura morale. Entrò in breve tempo nella ristretta cerchia dei più colti ed insigni giuristi italiani.
 
Militò, sin da giovane, nell'[[Azione Cattolica]] dove rivestì la carica di Presidentepresidente Diocesanodiocesano e poi di Delegatodelegato Regionaleregionale presso la [[Santa Sede]]. In tale qualità fece parte del primo Consiglioconsiglio Nazionalenazionale della Federazione Uomini Cattolici.
Fu uno dei fondatori del [[Partito Popolare Italiano (1919-1926)|Partito Popolare]] di Cosenza. Fu investito dell'Onorificenzaonorificenza di [[Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme|Commendatore del Santo Sepolcro]].
Rivestì l'incarico di Vice Pretorevicepretore Onorario di Cosenza e di Vice Presidentevicepresidente della Deputazione Provinciale.
 
Dal [[31 marzo]] [[1946]] fu il primo sindaco eletto, con voto plebiscitario, dalla sua città.
Nello stesso anno fu eletto Deputatodeputato all'[[Assemblea Costituente]] e, in tale veste, prescelto per far parte del ristretto gruppo di giuristi che elaborò la [[Carta Costituzionale]]. Successivamente fu rieletto al primo parlamento repubblicano.
 
Tra i molteplici impegni parlamentari, si distinse, tra l'altro, come Relatore di numerosi ed importanti disegni di legge in materia di pubblica amministrazione, di finanza pubblica e di organizzazione degli enti locali, per i quali ne sostenne con forza l'autonomia.