Francis Dolarhyde: differenze tra le versioni

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Ritiene che solo tramite l'uccisione di persone (o "trasformazione" come dice lui) può renderlo a pieno il drago.
Attraverso un viaggio a Hong Kong si fa tatuare il dorso di un drago lungo tutta la schiena e, visto che per il suo labbro leporino ha sempre dovuto portare una dentiera, se ne fa creare una coi denti appuntiti e taglienti come rasoi, che utilizza solo quando uccide. Vi è anche una componente sessuale nei delitti dell'uomo, infatti compie atti di necrofilia sui cadaveri di sesso femminili e si masturba guardando i filmini che lui stesso filma durante gli omicidi.
L'agente FBI Will Graham viene chiamato per tornare dal pensionamento anticipato per aiutare gli agenti nella sua cattura. Graham aveva precedentemente catturato il dottor Hannibal Lecter che Dolarhyde idolatra, mandandogli lettere di ammirazione, firmandosi "signor D." o, più semplicemente "D." (come llo chiamano i colleghi al lavoro), descrivendosi come un uomo tra i 35 e i 40 anni dai capelli castani e piuttosto alto.
Graham visita Lecter nel manicomio criminale in cui è rinchiuso, nella speranza di ricevere il suo aiuto per identificare il drago, o almeno a definirne un profilo psicologico.
A questo punto l'agente utilizza "il Tattler", un giornale che si occupa principalmente di pettegolezzi, facendo scrivere al giornalista Freddy Lounds che il killer sia un omosessuale impotente, ridicolizzandolo col soprannome "dente di fata", affinché si faccia esporre troppo. Questo fa infuriare Dolarhyde che rapisce Lounds, lo incolla a una sedia a rotelle, gli stacca il naso a morsi e gli dà fuoco facendolo andare per una discesa.
Nel corso del romanzo Dolarhyde sviluppa una relazione con una dona cieca di nome Reba McClane, sua collega di lavoro, e tra i due è vero amore, uniti dai loro difetti. In un primo momento gli impulsi omicidi di Francis si attenuano, dandogli dei momenti di umanità mai provati nel corso della sua vita. Purtroppo la presenza della donna fa solo infuriare il grande drago rosso. Disperato nel mantenere a freno se stesso e negare la sua natura violenta, Dolarhyde va a New York dove divora l'originale dipinto di Blake, credendo che avrebbe distrutto il drago.
Il piano fallisce e fa solo ulteriormente infuriare il drago. Francis uccide l'ex fidanzato di Reba, dopo averli visti innocentemente insieme davanti alla casa dell'uomo. A quanto pare aveva già programmato di uccidere lei e sè stesso dando in fiamme casa sua. All'ultimo minuto, però, decide di non ucciderla poiché non può sopportare vederla morire e, apparentemente, si spara in faccia con un fucile da caccia. Nel frattempo Graham scopre la sua infanzia e il suo passato provando molta più compassione per l'assassino, spiegando a Reba che, in fondo, non era cattivo ma è stata tutta colpa di ciò che gli è stato fatto.
Risulta, tuttavia, che Dolarhyde è vivo poiché aveva sparato al corpo di un cadavere. In quanto ceca McClane non poteva sapere chi fosse il cadavere affianco a sè. Dolarhyde trova la casa di Graham dove ferisce l'agente coi suoi denti ma la moglie di quest'ultimo lo colpisce di striscio con una pistola e, infine, lo uccide sparandogli ripetutamente con la pistola del marito. Nonostante questo nel silenzio degli innocenti, secondo le parole di Lecter stesso, Graham "ha il volto ridotto come un Picasso" venendo abbandonato dalla moglie per poi dedicasi all'alcol.