Claude Monet: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica |
|||
Riga 32:
Nel gennaio [[1857]] morì sua madre. Nel marzo del [[1859]] il padre di Monet fece richiesta al Municipio di Le Havre di una borsa di studio che permettesse a Claude di studiare pittura a Parigi. Non la ottenne ma, grazie ai propri risparmi, Claude in maggio partì ugualmente per la capitale a studiare con poca spesa all'Académie Suisse - fondata al Quai des Orfèvres da Charles Suisse, un vecchio modello di David - perché agli allievi non si mettevano a disposizione insegnanti, ma solo modelli.<ref>L. Rossi Bortolatto, ''op. cit.'', p. 83.</ref> Qui ebbe modo di conoscere [[Delacroix]], [[Gustave Courbet|Courbet]] e [[Camille Pissarro|Pissarro]], col quale andava spesso a mangiare alla ''Brasserie des Martyrs'', frequentata dai pittori [[Realismo (arte)|realisti]], oltre che da [[Charles Baudelaire|Baudelaire]] e dal critico Duranty, futuro sostenitore degli impressionisti sulle colonne della «Gazette des Beaux-Arts».
[[File:Monet Pointe de la Hève.jpg|thumb|left|230px|''Pointe de la Héve a Sainte-Adresse'', 1864]]
Frequentando anche il ''[[Café Guerbois]]'', vide [[Édouard Manet|Manet]] e nei ''Salons'' conobbe [[Constant Troyon]], pittore della [[Scuola di Barbizon]] che, evidentemente scettico della sua tecnica, gli consigliò di approfondire lo studio del disegno all'<nowiki></nowiki>''atelier'' di [[Thomas Couture|Couture]], pittore rinomato e di notevoli capacità tecniche, ma autore di tele enfatiche di soggetti storici. Monet non ascoltò quel consiglio, ma preferì seguire in particolare le opere di [[Charles-François Daubigny|Daubigny]], che amava dipingere paesaggi dal vero.
Il [[24 maggio]] [[1860]] Monet pubblicò nella rivista «Diogène» la sua ultima caricatura, quella di Lafenière, un noto attore dell'epoca, e in ottobre venne chiamato a prestare il servizio militare, che sarebbe dovuto durare sette anni, a meno che, secondo la legislazione francese del tempo, non si trovasse un sostituto che intendesse svolgerlo al suo posto. Arruolato nel Reggimento dei Cacciatori d'[[Africa]], di stanza ad [[Algeri]], rimase affascinato dalla luce e dai colori di quei luoghi.<ref>L. Rossi Bortolatto, ''op. cit.'', p. 83.</ref>
Ammalato, nel [[1862]] tornò in licenza di convalescenza nella sua casa di Le Havre e qui riprese a dipingere insieme con il suo maestro Boudin e con [[Johan Barthold Jongkind]], appena conosciuto casualmente. Per Monet fu importante l'esempio di questo pittore olandese che, all'aperto, si limitava a riprodurre il paesaggio in schizzi e acquerelli, per poi definirli sulla tela nel suo studio, conservando tuttavia la freschezza della prima osservazione.
Riga 42 ⟶ 43:
Insieme con Bazille, dalla finestra della casa di un amico comune in rue Fürstenberg, guarda lavorare nello studio di fronte [[Delacroix]], il suo attuale maestro spirituale. Nell'estate del [[1864]] si stabilisce a [[Honfleur]] con Bazille, col quale e con Boudin e Jongkind, dipinge paesaggi e marine.
[[Immagine:Monet dejeunersurlherbe.jpg|thumb|right|
Un violento litigio con il padre ha per conseguenza la perdita di ogni aiuto economico: torna così a [[Parigi]] alla fine dell'anno. Qui, l'anno dopo, per la prima volta è ammesso al Salon con due sue marine, ''Il molo a Honfleur'' e ''La foce della Senna a Honfleur''; di quest'ultima, il critico Paul Mantz scrive nella ''Gazette des Beaux-Arts'' che "non la dimenticheremo più. Eccoci interessati a seguire nei suoi tentativi futuri questo sincero autore di marine", lodando la sua maniera ''ardita'' di vedere le cose. Ė ispirato da un'analoga composizione di Jongkind, dipinta dall'artista olandese nello stesso luogo e nello stesso anno: se il colore è quello di Courbet, peculiari di Monet sono i tocchi fitti e rapidi sull'acqua e le pennellate spesse nella rappresentazione delle nuvole.
Trasferitosi in una pensione di [[Chailly-en-Bière|Chailly]], nei pressi del bosco di Fontainebleau, comincia a lavorare alla ''Colazione sull'erba'', ispirata all'analogo, famoso dipinto di [[Manet]]. L'intenzione è di dipingere una grande tela di sei metri per cinque; posano per lui la sua intima amica Camille Doncieux e Bazille, l'uomo sdraiato a destra, mentre il personaggio seduto in primo piano potrebbe essere il pittore Lambron o Courbet.
Il dipinto non piace a Courbet e Monet lo lascia, incompiuto, come pegno per il pagamento della pensione. Lo riprenderà nel [[1884]] in cattive condizioni: tagliato in due parti, è conservato al [[Musée d'Orsay di Parigi|Musée d'Orsay]]; ne esiste una replica, di piccole dimensioni e con varianti rispetto alla prima versione, eseguita nel [[1866]] e ora al Museo Puškin di [[Mosca (Russia)|Mosca]]. Anche qui mantiene il colorito di Courbet, ma l'effetto del dipinto è di una scioltezza che manca in Courbet ed è più immediata che in Manet. === Verso una nuova visione ===
| |||