Nouhak Phoumsavanh: differenze tra le versioni

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Quando venne siglata una tregua fra governo e resistenza, nel [[1958]] entrò nell'Assemblea Nazionale, ma venne arrestato l'[[1959|anno successivo]], riuscendo a fuggire nel [[1960]] insieme a [[Souphanouvong]]. Riparò quindi a [[Khangkhay]], dove divenne segretario della locale Cellula del Partito. Al secondo Congresso del Partito ([[febbraio]] [[1972]]) venne eletto membro dell'[[Politburo|Ufficio Politico]], responsabile per gli affari economici.
 
Con la vittoria del [[1975]], Nouhak divenne vicepresidente del Consiglio dei Ministriministri e ministro delle Finanze, considerato il numero due dell'allora ''leader'' del Paese, [[Kaysone Phomvihane]]. Ciò fu accentuato nel [[1982]], quando divenne primo vicepresidente del Consiglio, nonché membro permanente del Consiglio stesso con responsabilità degli affari economici. Nel [[1989]] venne eletto per la prima volta all'[[Assemblea Nazionale del Laos]] e ne fu subito nominato presidente; quello stesso anno, venne anche chiamato a presiedere una commissione incaricata di redigere la nuova Costituzione, che entrò ufficialmente in vigore nel [[1991]] e che istituì il ruolo esecutivo del presidente della Repubblica, carica assunta immediata da Kaysone.
 
Dopo la morte di Kaysone, l'Assemblea Nazionale elesse Nouhak suo successore; tuttavia, benché Nouhak fosse a tutti gli effetti il [[capo dello Stato]], il vero potere risiedeva nell'allora primo ministro [[Khamtai Siphandon]], che era presidente del Partito. Nel [[1998]], quando Khamtai decise di assumere la presidenza della Repubblica, Nouhak si fece da parte, evitando una lotta di potere.