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[[File:Iron Crown.JPG|thumb|left|La [[Corona Ferrea]] del Regno d'Italia durante il [[Medioevo]], attualmente custodita nel [[duomo di Monza]]]]
A partire dal [[493]], con il [[Regno ostrogoto]], si realizza di nuovonuovamente l'unità politica della [[penisola italiana]]. Il Regno [[ostrogoto]] saràè la prima di tante occasioni mancate nel [[Medioevo]] per affermare anche nella [[regione geografica italiana]] un processo di formazione della coscienza nazionale come già era avvenuto in altri Paesi europei. A partire dalDal [[535]], e fino al [[553]], la penisola italiana è infattidiventa teatro della [[guerra gotica (535-553)|guerra gotica]], che vede l'imperatore d'Oriente [[Giustiniano I di Bisanzio|Giustiniano I]] deciso aad riconquistareassoggettare il Regno ostrogoto, il cui territorio nel secolo precedente era stato dell'[[Impero romano d'Occidente]]. La conquista della penisola italiana da parte di Giustiniano I saràè completataportata a solotermine nel [[553]] con la sconfitta definitiva degli [[Ostrogoti]] e l'annessione di tutto il territorio del Regno ostrogoto all'[[Impero bizantino|Impero romano d'Oriente]]. Il conflitto, protrattosi per quasi un ventennio, devasta l'intera penisola italiana, tanto da portarla a una grave crisi demografica, economica, politica e sociale.<ref>{{cita|Zecchini|cap. XIII.|Zecchini, 1993}}</ref>
A partire dal 553 la penisola italiana, dunque, si trova di nuovo unita politicamente sotto l'[[Impero romano d'Oriente]], ma anche quest'unione politica è destinata a durare poco. Gli anni della dominazione dell'Impero romano d'Oriente sono funestati, oltre che da un aggravamento delle condizioni di vita dei contadini a causa della forte [[pressione fiscale]], anche da una terribile [[Peste|pestilenza]] che spopola ulteriormente la penisola italiana tra il [[559]] e il [[562]]. La penisola, indebolita e impoverita, non ha quindi la forza di opporsi a una nuova invasione [[germani]]ca, quella dei [[Longobardi]], capeggiaticapeggiata da [[Alboino]]. Tra il [[568]] e il [[569]] i [[Longobardi]], spesso appoggiati dalla popolazione esasperata dalla fiscalità [[Bisanzio|bizantina]], occupano gran parte dell'Italia: entrando dal [[Friuli]], ben presto conquistano gran parte dell'Italia centro-settentrionale, che prende il nome di [[Langobardia Maior]], e poi dell'Italia meridionale, che chiamano [[Langobardia Minor]].<ref name="Volpe">{{cita|Volpe|Cap. IV.|Volpe, 1969}}</ref>
[[File:Italia 1000 v2.svg|right|thumb|L'Italia nell'anno [[1000]]]]
Il regno dei [[Longobardi]] si protrarràprotrae per circa due secoli, fino a quando essi verrannovengono sconfitti a nord da [[Carlo Magno]] nel [[774]],<ref name="Volpe"/> e a sud, più tardi, dai [[Normanni]]. Da allora la penisola perde definitivamente un'unità politica che non ritroverà fino al [[1861]] con la nascita del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]].
Ciò nonostante, ci sono nei secoli successivi dei tentativi di costituire un [[Regno d'Italia]] autonomo dal [[Sacro Romano Impero Germanico]], ad opera in particolare di [[Berengario del Friuli]] ([[850]]-[[924]]), e poi di [[Arduino d'Ivrea]] ([[955]]-[[1015]]), nei quali una certa storiografia nazionalista vedrà due esponenti precoci della lotta per l'affrancamento dell'Italia dalla dominazione straniera, anche se spesso attribuendo loro un'importanza eccessiva.<ref>{{cita|Montanelli||Montanelli, 1994}}</ref>
Se durante l'[[alto Medioevo]] il sentimento nazionale italiano si mantiene piuttosto in ombra, partecipando alla contesa tra le due potenze di allora, il [[Papa]]to e l'[[Impero]], con i quali si schierano rispettivamente i [[Guelfi]] e i [[Ghibellini]], esso tuttavia rimane sempre vivo. La vittoria nella [[battaglia di Legnano]] ad opera della [[Lega Lombarda]] contro l'imperatore [[Federico Barbarossa]] ([[1176]]), e la rivolta dei [[Vespri siciliani]] contro il tentativo del [[Carlo I d'Angiò|re di Francia]] di assoggettare la [[Sicilia]] ([[1282]]), saranno assunte dalla retorica [[Romanticismo|romantica]] ottocentesca come i simboli del primo risveglio di una coscienza di patria. Questi episodi nascondevano tuttavia interessi di altra natura, soprattutto economici.<ref>{{cita|AA.VV|pp. 150-151.|AA.VV, 2006}}</ref>
UnIn veroquesti e proprio sentimento nazionale italiano in realtà covava già da tempoanni, anchenella sepenisola non riconducibile alle categorie politiche di oggi. Essoitaliana si alimentasviluppano soprattutto del ricordo dell'antica grandezza di [[Storia romana|Roma]], e trova nell'identità religiosa rappresentata dalla [[Chiesa cattolica|Chiesa]], idealmente erede delle istituzioni romane, un senso di comune appartenenza.<ref>{{cita|Chittolini, Molho, Schiera||Chittolini, Molho, Schiera, 1994}}</ref> Lo sviluppo dellele [[Repubbliche marinare]] ([[Amalfi]], [[Genova]], [[Pisa]] e [[Venezia]]), e poi deii liberi [[Comune medievale|Comuni]] di popolo, latotalmente cuiautonomi. vitaQuesti civilesono ruotai attornoprimi all'edificiosegnali della [[Cattedrale]], nasce appunto dadi un talecambiamento desiderio di autonomia e di libertàradicale che sarà alla base del [[Rinascimento]] italiano, ilconsolidandosi qualee fuaccompagnato anticipato, secondo lo storico [[Konrad Burdach|Burdach]],<ref>{{cita|Burdach||Burdach, 1986}}</ref> giàanche dal risveglio religioso che si era avuto nel [[XIII secolo|Duecento]] con le figure di [[Gioacchino da Fiore]] e [[Francesco d'Assisi]], porteranno al [[Rinascimento]].<ref>{{cita|Burdach||Burdach, 1986}}</ref>
Con la definitiva uscita di scena degli [[Hohenstaufen|imperatori di Germania]], il fervore della civiltà comunale raggiunge infine il suo apogeo economico, spirituale, artistico, alimentato dall'idea politica di numerosi poeti, tra cui [[Dante Alighieri]], e dall'esigenza, fatta propria da [[Cola di Rienzo]], della rinascita dell'unità d'Italia.<ref>Così il Burdach: {{q|Dall'[[XI secolo]] i comuni italici erano giunti al fiore del benessere economico e civile [...] e quando, dopo la morte dell'imperatore [[Federico II]] e il tramonto della casa di [[Svevia]], ebbe termine la terribile lotta fra Impero e Papato per l'egemonia politica universale, quando l'Italia si sentì libera dal dominio tedesco, il suo sentimento nazionale divampò in un grande incendio spirituale, politico-sociale, artistico. Questa fu la fonte spirituale del Rinascimento. L'antico pensiero di Roma, mai scomparso, vi fece affluire nuova e maggiore forza. [[Cola di Rienzo]], ispirato all'idea politica di [[Dante]], ma oltrepassandola, proclamò, profeta di un lontano avvenire, la grande esigenza nazionale della Rinascita di [[Roma]]. E su questa base l'esigenza dell'unità d'Italia.|[[Konrad Burdach]], ''Dal Medioevo alla Riforma'', tratto dalla ''Grande Antologia Filosofica'', Marzorati, Milano, 1964, vol. VI, pagg. 213-214.}}</ref>
=== L'età moderna ===
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